Le imprese dell'Healthcare possono giocare un
ruolo concreto nel rendere piu' sostenibile il Sistema
sanitario nazionale, in una
prospettiva federalista e soprattutto nelle attuali condizioni di crisi
economica? A questa domanda tentano di rispondere esperti, istituzioni e
aziende riuniti oggi a Roma al convegno 'Federalismo
e sostenibilita' del sistema sanitario. Quale ruolo per le imprese healthcare?', organizzato da Business International al Palazzo
dell'Informazione.
Voci e pareri diversi per approfondire i possibili scenari di evoluzione
del federalismo sanitario e analizzare le opportunita' di collaborazione tra
istituzioni e industria del settore per il risanamento e la sostenibilita' del
Ssn. "Si puo' dire che il modello di organizzazione differente a livello
regionale - ha detto Cesare Cislaghi, professore di Economia sanitaria
all'universita' di Milano e coordinatore di ricerca Agenas (Agenzia
nazionale per i servizi sanitari regionali) - ancora oggi non sia passato a
livello culturale. Le persone, pur nella garanzia di rispetto dei Lea, non
accettano, ad esempio, di dover pagare ticket differenti a seconda del luogo di
residenza".
"In piu' -ha proseguito l'esperto- oggi la sanita' è sempre piu'
governata a livello centrale e soprattutto dal ministero dell'Economia. Anche
per questo motivo e per il timore del confronto, oggi i dati di
benchmarking fra Regioni non vengono pubblicati o non esiste comunque una
prassi di raccolta e analisi. Sui costi standard non si è fatto nulla. A
mio parere servirebbe per prima cosa maggiore chiarezza a livello
politico".
La domanda è se la piena applicazione del federalismo sanitario e del
principio dei costi standard, in futuro, rischiera' di aumentare il divario
nelle prestazioni sanitarie tra le varie Regioni, generando asimmetrie
nell'accesso all'assistenza sanitaria da parte dei cittadini. Tale situazione
potrebbe essere ulteriormente aggravata dall'attuale crisi economica e dalle
misure di risanamento con un'ulteriore limitazione delle risorse per
l'assistenza socio sanitaria. Ed è qui che potrebbe entrare in gioco il privato,
con progetti che in alcuni casi sono gia' attivi, come la "partnership
industria-istituzioni sanitarie in tema di sperimentazione clinica" di cui
ha parlato Francesco Frattini, direttore Healthcare Develompent &
Access di Roche SpA, o il progetto di assistenza domiciliare per i
pazienti con malattie come la Broncopneumopatia cronico-ostruttiva (Bpco) messa
in campo da Vivisol con alcune Asl del Nord,
"utilizzando come modello di collaborazione quello dell'accreditamento,
con l'obiettivo di avere una gestione efficace e appropriata di tutto il
processo di home care affidata a operatori qualificati già presenti sul
territorio e con un'esperienza consolidata", ha spiegato Matteo
Lora Moretto, direttore marketing dell'azienda specializzata nei servizi e
nella fornitura di presidi per l'assistenza domiciliare.
Fonte: Adnkronos