Il giornalista debutta su multipiattaforma con la sua nuova trasmissione: ''In
100.000 avete acceso queste luci e ne potete accendere altre, da Celentano a
Dandini''
"Bisogna fare una rivoluzione e questa e' la nostra piccola rivoluzione".
Michele Santoro parla cosi', nel monologo d'esordio in un'inedita diretta
multipiattaforma, del suo nuovo programma 'Servizio Pubblico'.
Il programma si apre con le note di 'I soliti' di Vasco Rossi, che canta "noi
siamo i soliti, quelli cosi'". E subito dopo Santoro entra in scena con alle
spalle l'eloquente scritta 'cave canem'. Santoro si rivolge a due illustri
colleghi scomparsi: "Caro Enzo Biagi, caro Montanelli, so che siete molto in
apprensione per me, so che siamo diversi ma che ci state seguendo in questo
momento. Non se ne puo' piu' -dice Santoro- di resistere, resistere, restire. Ha
ragione Monicelli: bisogna fare una rivlozione e questa e' la nostra piccola
rivoluzione". Una rivoluzione -dira' piu' avanti- "che non e' ne' di destra ne'
di sinistra, e' civile".
Poi Santoro parla del suo esilio dalla tv del duopolio: "Come facciamo a
fare la predica ai nostri figli quando nel sistema dell'informazione non si
vedono rappresentati?". E ancora: "Mi hanno definito guru, profeta, martire. Non
sono niente di tutto questo. Cerco solo di essere quello che sono con la mia
professionalita' e la mia personalita'".
Il conduttore introduce poi ilt ema della puntata, che vertera' sulla
crisi e sulla 'casta': "Come diavolo e' stato possibile che abbiamo scoperto
cosi' in ritardo di essere sul baratro finanziario. Un anno fa il 'New York
Times scriveva che dopo la Grecia c'era l'Italia. E da noi sentivamo dire la
Padania e' meglio della Cina. Quanto ci e' costato questo ritardo?".
"Avere un sistema libero -prosegue Santoro- non e' ne' di destra ne' di
sinistra. Di fronte alla cancellazione di un programma come il nostro e' stata
fiacchissima. Anche da parte dell'opposizione. E allora che e' successo? E'
successo che 100.000 persone hanno acceso le luci di questa sera. E allora
queste persone possono convincersi che possono accedere anche altro, possono
accendere Celentano, Luttazzi, la Dandini. e soprattutto gia' da stesera
accendono Marco Travaglio", ha concluso il conduttore lasciando la scena al
giornalista de 'Il Fatto' Travaglio inaugura la rubrica 'la balla della
settimana' citando citando titoli e articoli sul pm Ingroia 'partigiano' e Vauro
si presenta nei panni di un Savonarola indignato, che invoca la 'Santa
indignazione' contro il governo.
fonte: Adnkronos
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