Richiesta una perizia tecnica per le
domande e l’annullamento degli elenchi degli idonei della prova pre-selettiva.
Contestata la nomina, da parte dell’Ansas, degli 89 esperti esterni per
l’elaborazione delle domande ritenute errate, non idonee o mal formulate. I
legali dell’Anief, nel depositare entro il 3 gennaio motivi aggiunti per
specificare le posizioni dei singoli ricorrenti in merito alle domande cui non
hanno risposto in maniera esatta, dopo aver notificato i loro punteggi prima
della camera di consiglio, hanno notificato ai giudici amministrativi anche
presunti nuovi errori (da aggiungersi ai 22 precedentemente segnalati) nella formulazione delle risposte somministrate il
giorno delle prova pre-selettiva e hanno contestato al Miur la nomina dei commissari deputati alla formulazione dei quesiti
contestati, che doveva essere delegata all’Invalsi e non all’Ansas, ai sensi dell’art.
5 del D.P.R. 140/2008, né tanto meno a soggetti esterni allo stesso Ansas, come
addirittura avvenuto. Non è un caso, infatti, se nella scorsa estate, la
pubblicazione degli item avvenne in ritardo rispetto alla tempistica
originariamente prevista e se sempre in ritardo e frettolosamente si provvide
alla rimozione di quasi il 20% delle domande a una settimana dall’espletamento
della prova.
Il ministro Gelmini mise subito alla gogna i nomi degli 89
esperti e ipotizzò pure denunce nelle pagine dei giornali per il danno
d’immagine ricevuto, quasi sconfessando la nomina degli stessi. Nei
prossimi giorni, saranno depositate dai legali, sempre a spese del nuovo e
giovane sindacato, nuove istanze di discussione urgente del merito di tutti i
ricorsi in atto, al fine di dare certezza a tutti gli aspiranti candidati e
giustizia agli stessi ricorrenti che si sono rivolti all’unica organizzazione
sindacale, l’Anief, che fin dall’inizio ha denunciato le storture della più
brutta procedura concorsuale che il ministero abbia gestito. Alla luce della recente ordinanza del Consiglio di Stato, di
fatto, deve essere calendarizzata a breve l’udienza di merito dai giudici del Tar
Lazio per decidere le sorti di un concorso che è stato gestito male fin
dall’inizio e che deve essere rinnovato subito, senza perdere altro tempo
prezioso e senza alimentare false illusioni o sprecare altre risorse pubbliche. Alla fine, sarà ristabilita la legalità e chi ha
deciso di affidare all’Ansas l’elaborazione dei quesiti dovrà necessariamente
assumersi le sue responsabilità e dimettersi.
(da Anief)
Fonte: Aetnanet
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