Quarto giorno di protesta degli autotrasportatori in Sicilia, messa
ormai in ginocchio dallo sciopero dei 'padronicni' che da lunedì hanno bloccato
l'isola.
Ormai molti
distributori di benzina sono chiusi perché sono terminate le scorte di carburante, mentre nei supermercati
scarseggiano le scorte alimentari, come acqua e latte. Autotrasportatori, ma anche agricoltori e pescatori
presidiano strade, porti e tangenziali, rallentano la circolazione per distribuire
volantini e impediscono i rifornimenti a grandi magazzini, industrie,
distributori di benzina. Ai pescatori di alcune marinerie, come Catania e Santa
Flavia, ieri si sono aggiunti gruppi di artigiani e commercianti mentre gli
studenti hanno organizzato manifestazioni di solidarietà domani. In questo contesto
arriva la denuncia degli industriali. "Noi abbiamo evidenze che in molte
manifestazioni nei blocchi che stanno creando tante difficoltà in Sicilia erano
presenti esponenti riconducibili a Cosa Nostra", ha detto ai microfoni di
'Start' il presidente di Confindustria
Sicilia, Ivan Lo Bello. Per Lo Bello,
comunque, "questo non significa che la mafia sia dietro le manifestazioni,
ma siamo preoccupati che un disagio reale della gente dell'Isola sia cavalcato
da personaggi senza credibilità e dal dubbio passato, da infiltrazioni della
criminalità organizzata e da altri fenomeni che finiranno solo per aumentare un
ribellismo generico che non risolverà alcun problema". Per Antonino Richichi, leader degli autotrasportatori (Aias), "l'unica
cosa che può salvarci è un miracolo. Lombardo deve darci delle risposte, deve
sbattere i pugni sul tavolo a Roma e fare valere le ragioni della Sicilia.
Confidiamo nel buonsenso della politica". Riguardo alle accuse del rischio
di infiltrazioni mafiose nell'organizzazione, Richichi ha replicato: "Non
ci sentiamo mafiosi, siamo offesi da queste accuse, che respingiamo al mittente
perché non abbiamo scheletri nell'armadio".
"Siamo scesi in
piazza per necessità, per la legittima difesa delle nostre famiglie e delle
nostre imprese. Noi non siamo né di destra né di sinistra, due termini che per
noi indicano solo la segnaletica stradale", ha detto Franco Calderone,
imprenditore agricolo, del Movimento dei Forconi.
Fonte: adnkronos
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