Messi di fronte ai 40 quesiti, da concludere in 45 minuti, i
candidati si sono accorti che erano presenti quattro brani inediti. Ma i
commissari si sono opposti a qualsiasi modifica. Per placare gli animi sono
servite le forze dell’ordine. Verifica rinviata. Sotto accusa anche stavolta
il Formez, lo stesso Ente che aveva preparato i test per selezionare i
dirigenti.
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Non
bastavano gli echi e i ricorsi riguardanti la prova preselettiva, svolta lo
scorso 12 ottobre, per accedere al concorso per diventare dirigenti
scolastici. Il primo giorno di dicembre le cronache locali e nazionali sono
tornati a parlare di docenti della scuola sottoposti a verifiche nazionali:
stavolta la polemica è scoppiata in occasione della verifica, svolta
all’hotel Ergife di Roma, che doveva selezionare i docenti di Francese più
meritevoli di andare ad insegnare all’estero. Messi di fronte ai 40 quesiti,
da concludere in 45 minuti, i candidati si sono accorti che erano presenti
anche quattro brani inediti (non presenti nella lista dei 2 mila test
pubblicati circa 45 giorni prima). Così, quando i responsabili della
commissione presente si sono detti contrari ad accogliere le la richiesta dei
candidati di invalidare quei quattro quesiti è scoppiato il putiferio.
Diversi
docenti hanno cominciato a contestare con veemenza l’organizzazione del
concorso e la composizione delle prove (realizzata anche stavolta dal
Formez): altri candidati si sono sentiti addirittura autorizzati ad aprire i
libroni contenenti i quesiti (da consultare solo allo scoccare dell’inizio
del concorso). A quel punto i responsabile della prova hanno chiamato le
forze dell’ordine. Ma ormai la situazione era degenerata. E la prova è stata
rinviata a data da destinarsi.
Per alcuni
sindacati quanto accaduto non può essere collegato al caso. “E’ inaudita la modalità con cui si è
svolta la prova di accertamento di lingua francese”, ha detto Mimmo
Pantaleo, segretario Flc-Cgil denunciando “la mancanza di informazione preventiva rispetto alle modalità di
svolgimento della prova stessa oltre che la correttezza delle procedure: per
questa ragione si chiede che tale prova venga annullata e reiterata”.
Duro anche Marcello
Pacifico, Presidente dell’Anief, secondo cui il caos delle prove di francese
“dimostra ancora una volta
l’inadeguatezza dell’Ente incaricato dal Miur di valutare diverse migliaia di
candidati attraverso la formulazione di domande rispettose dei criteri
generali previsti dal bando”. Per il leader dell’Anief siamo di fronte
ad una “mancanza di rispetto delle
regole” simile a quella “adottata
lo scorso 12 ottobre, in occasione della selezione per 2.386 nuovi dirigenti
scolastici”.
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Fonte:la tecnica della scuola.it
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