Un antipasto di verdure crude, condite aceto
balsamico. Oppure una mela o un finocchio mangiati come aperitivo prima di
sedersi a tavola. E' questo il uno dei segreti per neutralizzare gli effetti
'collaterali' del cenone e di pranzi natalizi. Non solo per spezzare la fame (e
quindi mangiare meno), ma anche perché questi cibi sono in grado di arginare
l'assorbimento dei grassi cattivi e degli zuccheri. A dare qualche utile
suggerimento a chi vuole evitare i danni da 'overdose' di cibo senza rinunciare
troppo è Ciro Vestita, nutrizionista e fitoterapeuta, autore di molti libri che
coniugano alimentazione e uso terapeutico delle erbe.
Tra gli alleati della salute durante le tradizionali
'maratone gastronomiche' del periodo natalizio ci sono anche tisane, erbe e
menù della tradizione. "Una volta sulle tavole natalizie, nelle famiglie
contadine - spiega Vestita all'Adnkronos Salute - erano sempre presenti grandi
quantità di finocchi. Questo serviva, ovviamente, a 'riempirsi la pancia'
quando gli altri alimenti scarseggiavano. E anche mangiare una bella mela prima
di un pranzo, come consigliava 'Mamy' a Rossella O'Hara in 'Via col vento ' per
non apparire troppo affamata a tavola, aiuta a spezzare la fame, ma consente
anche di assumere quegli steroli vegetali che permettono un minor assorbimento
di colesterolo alimentare".
E così lo 'stravizio'
"viene perdonato - continua Vestita - perché l'intestino non riesce ad
aggredire tutti gli amidi e tutti i grassi, poiché vengono 'confusi' dalla
grande quantità di fibre introdotte. E soprattutto si impenna meno la glicemia,
che, in particolare dopo i 60 anni è un problema di tutti".
Utili anche le tisane
"che hanno diversi vantaggi", assicura Vestita. "Il primo è
quello ottenuto con erbe calmanti, come la melissa, la passiflora e il
biancospino che sedano la fame nervosa. Poi, ad esempio attraverso la malva,
ricca di mucillagine, si può far ricorso al potere saziante e antinfiammatorio.
A tutto questo si possono aggiungere erbe diuretiche, come il tarassaco, la
pilosella e la betulla". Infusi personalizzati - ovviamente preparati da
esperti, perché le erbe sono prodotti 'attivi', quindi vanno maneggiate con
perizia - "possono essere di grande aiuto in questi giorni", spiega
il nutrizionista e fitoterapeuta.
Ci sono poi piante che
possono essere assunte anche in forma di compressa - sempre dopo aver avvertito
il medico che può valutare eventuali incompatibilità con farmaci o stati di
salute - come la "Withania, un ginseng indiano - precisa Vestita - che
stiamo studiando da poco. E' un adattogeno, riesce a spezzare la fame ansiosa e
nervosa. E' un prodotto naturale che può essere consigliato dal fitoterapeuta,
presente in molte Asl italiane, dove può essere consultato pagando un normale
ticket".
Ma l'alleato migliore resta comunque la semplicità in
cucina, punto di forza della tradizione culinaria italiana. "Attenzione
anche alla modalità di cottura. Vanno evitate le temperature elevate, come la
piastra. Le cotture violente creano sostanze tossiche. Le metodiche antiche ,
come vapore e bollitura, sono più 'gentili' con gli alimenti e più salutari per
noi", conclude l'esperto.
Fonte:Adnkronos
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