Il nuovo
testo stabilisce che parafarmacie e supermercati potranno vendere solo i
farmaci di fascia C privi di ricetta medica e non anche, come nella prima
versione, le medicine di fascia C con ricetta.
Spetterà al
ministero della Salute, sentita l'Agenzia italiana del farmaco, stabilire entro
quattro mesi l'elenco dei farmaci "per i quali permane l'obbligo di
ricetta medica e dei quali non è consentita la vendita" nei nuovi
esercizi.
Aumenta
anche la tipologia dei prodotti esclusi dalla liberalizzazione, che ora
comprende anche i farmaci del sistema endocrino come la pillola e quelli
somministrabili per via parentale.
A parziale
compensazione, il decreto amplia la platea dei comuni dove parafarmacie e
corner della grande distribuzione potranno vendere i farmaci. I comuni dovranno
avere infatti 12.500 abitanti a fronte dei 15.000 previsti nel testo licenziato
da Palazzo Chigi.
Per
avvocati, notai, architetti e medici la manovra prevede che la disciplina
attuale degli ordini venga abrogata "in ogni caso" dalla data del 13
agosto 2012, ma lascia aperta la possibilità di mantenere tariffe minime e
limitare il numero dei professionisti.
La versione
emendata dell'articolo 34 esclude infine dalla liberalizzazione delle attività
economiche "il trasporto di persone mediante autoservizi pubblici non di
linea", cioè i tassisti.
Fonte:reuters.com
Nessun commento:
Posta un commento