21 dic 2009

L'eccellenza Made in Italy si mette in mostra per Expo Shanghai 2010


Saper unire tecnologia avanzata e design, trovare una sintesi tra abilita' e sapienza artigianale, integrare al meglio cultura del cibo e territorio, arte e scienza, storia e futuro. Sono questi i punti di forza de ''La citta' dell'uomo - vivere all'Italiana'', il Padiglione con cui l'Italia si raccontera' al mondo in occasione della Expo di Shanghai 2010. La prossima esposizione universale dedicata al tema Better city, Better life, che si svolgera' nella megalopoli cinese dal 1 maggio al 31 ottobre 2010.
Lo hanno presentato il Commissario Generale Beniamino Quintieri e Davide Rampello, Presidente della Triennale di Milano che ha collaborato alla progettazione del concept della mostra permanente, nel corso della conferenza stampa che si e' svolta al Moca, il Museo di Arte Contemporanea di Shanghai, alla quale hanno partecipato Riccardo Sessa, Ambasciatore dell'Italia in Cina, Huang Jian Zhi Direttore dell'Ufficio di Coordinamento dell'Expo 2010 e Hsiao Chin, artista italaliano di Shanghai. Ad accogliere i visitatori del Padiglione italiano, oltre a tutta una serie di avvenimenti e spettacoli in itinere sara' una ricostruzione del fronte scenico del teatro Olimpico di Vicenza, opera di Andrea Palladio.
Una sorta di passaggio simbolico e suggestivo verso il cuore del Padiglione che illustrera', con una serie di stanze ispirate dal leit motiv ''vivere all'italiana'', il Paese e le sue capacita'.Ambienti nei quali verranno ospitati oggetti e realizzazioni universalmente riconoscibili come ''italiani'' - ad esempio il duomo del Brunelleschi, una Ferrari o una tuta Dainese - e altri meno riconducibili al nostro Paese ma che ne rappresentano momenti di eccellenza (prodotti dell'industria aerospaziale, della robotica e della domotica, progetti di mobilita' sostenibile e di bio-edilizia).
''Abbiamo avuto due preoccupazioni principali nell'immaginare questa mostra'', ha dichiarato Davide Rampello, presidente della Triennale di Milano che ha collaborato alla progettazione del concept ddel Padiglione Italia. La prima era racchiudere l'Italia in 3000mq raccontandone lo spirito profondo senza cadere negli stereotipi. La seconda, farlo utilizzando un linguaggio espositivo che si facesse comprendere da un pubblico enorme e variegato. Il padiglione italiano deve saper parlare a tutti e a ciascuno trasmettere quello che gli e' piu' utile: agli operatori economici, agli specialisti e ai ricercatori, ma anche al pubblico generico che dell'Italia sa poco o nulla''.
Per questo si e' pensato di coinvolgere non un architetto ma uno scenografo teatrale e cinematografico come Giancarlo Basili, autore delle scenografie di film come l'Ultimo bacio e il Caimano, a cui e' stato chiesto di creare le atmosfere per l'Italia contemporanea usando un linguaggio che non fosse al servizio di quanto esposto ma che a sua volta comunicasse un contenuto e che facesse parte della storia che il Padiglione vuole raccontare, con un obiettivo importante: affermare la credibilita' e il dinamismo del Made in Italy, soprattutto in settori che sono sinonimo di ''buon vivere''.
fonte:adnkronos

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