31 dic 2009

Capodanno


Gli italiani spenderanno a tavola circa 2,7 miliardi di euro per festeggiare il Capodanno a casa o nei ristoranti. E' quanto stima la Coldiretti per la festa di fine anno durante la quale cotechini e zamponi battono salmone, ostriche e caviale e lo spumante italiano vince nettamente con il 98% dei brindisi nazionali.
Lo champagne, infatti, vive un momento di crisi con un crollo del 66% nelle importazioni e la produzione, sulla base delle elaborazioni Coldiretti sui dati Istat relativi ai primi nove mesi del 2009, contenuta a 260 milioni di bottiglie, in forte calo rispetto ai 322 milioni del 2008.
Lo spumante, invece, consolida la sua leadership con circa 80 milioni di bottiglie stappate durante le festività sulle tavole degli italiani. Per quanto riguarda il cibo, invece, a dominare sono i piatti tradizionali. Sono infatti circa otto milioni i cotechini e gli zamponi serviti in tavola insieme ad oltre 5mila tonnellate di lenticchie.
Da regione a regione, poi, cambiano le abitudini. Se in Emilia Romagna la festa è accompagnata dagli immancabili tortellini, nelle tavole della Lombardia vincono i risotti mentre in Piemonte sono gli agnolotti a farla da padrone e gli spaghetti - sottolinea la Coldiretti - sono i più gettonati in tutto il Mezzogiorno, tranne in Sardegna dove è il momento dei classici gnocchetti.
Tra gli italiani che hanno deciso di passare l'ultimo dell'anno fuori di casa, particolarmente gettonati gli agriturismo dove trascorreranno la notte più lunga dell'anno in circa 145mila. con un aumento del 20% rispetto allo scorso anno, secondo Terranostra.
A incoraggiare le presenze è anche - conclude la Coldiretti - la sostanziale stabilità dei prezzi per i cenoni che la maggior parte delle aziende li ha mantenuti invariati rispetto allo scorso anno.

Fonte: Reuters

21 dic 2009

L'eccellenza Made in Italy si mette in mostra per Expo Shanghai 2010


Saper unire tecnologia avanzata e design, trovare una sintesi tra abilita' e sapienza artigianale, integrare al meglio cultura del cibo e territorio, arte e scienza, storia e futuro. Sono questi i punti di forza de ''La citta' dell'uomo - vivere all'Italiana'', il Padiglione con cui l'Italia si raccontera' al mondo in occasione della Expo di Shanghai 2010. La prossima esposizione universale dedicata al tema Better city, Better life, che si svolgera' nella megalopoli cinese dal 1 maggio al 31 ottobre 2010.
Lo hanno presentato il Commissario Generale Beniamino Quintieri e Davide Rampello, Presidente della Triennale di Milano che ha collaborato alla progettazione del concept della mostra permanente, nel corso della conferenza stampa che si e' svolta al Moca, il Museo di Arte Contemporanea di Shanghai, alla quale hanno partecipato Riccardo Sessa, Ambasciatore dell'Italia in Cina, Huang Jian Zhi Direttore dell'Ufficio di Coordinamento dell'Expo 2010 e Hsiao Chin, artista italaliano di Shanghai. Ad accogliere i visitatori del Padiglione italiano, oltre a tutta una serie di avvenimenti e spettacoli in itinere sara' una ricostruzione del fronte scenico del teatro Olimpico di Vicenza, opera di Andrea Palladio.
Una sorta di passaggio simbolico e suggestivo verso il cuore del Padiglione che illustrera', con una serie di stanze ispirate dal leit motiv ''vivere all'italiana'', il Paese e le sue capacita'.Ambienti nei quali verranno ospitati oggetti e realizzazioni universalmente riconoscibili come ''italiani'' - ad esempio il duomo del Brunelleschi, una Ferrari o una tuta Dainese - e altri meno riconducibili al nostro Paese ma che ne rappresentano momenti di eccellenza (prodotti dell'industria aerospaziale, della robotica e della domotica, progetti di mobilita' sostenibile e di bio-edilizia).
''Abbiamo avuto due preoccupazioni principali nell'immaginare questa mostra'', ha dichiarato Davide Rampello, presidente della Triennale di Milano che ha collaborato alla progettazione del concept ddel Padiglione Italia. La prima era racchiudere l'Italia in 3000mq raccontandone lo spirito profondo senza cadere negli stereotipi. La seconda, farlo utilizzando un linguaggio espositivo che si facesse comprendere da un pubblico enorme e variegato. Il padiglione italiano deve saper parlare a tutti e a ciascuno trasmettere quello che gli e' piu' utile: agli operatori economici, agli specialisti e ai ricercatori, ma anche al pubblico generico che dell'Italia sa poco o nulla''.
Per questo si e' pensato di coinvolgere non un architetto ma uno scenografo teatrale e cinematografico come Giancarlo Basili, autore delle scenografie di film come l'Ultimo bacio e il Caimano, a cui e' stato chiesto di creare le atmosfere per l'Italia contemporanea usando un linguaggio che non fosse al servizio di quanto esposto ma che a sua volta comunicasse un contenuto e che facesse parte della storia che il Padiglione vuole raccontare, con un obiettivo importante: affermare la credibilita' e il dinamismo del Made in Italy, soprattutto in settori che sono sinonimo di ''buon vivere''.
fonte:adnkronos

16 dic 2009

RIFORMA DEI LICEI, PERPLESSITA' DEL CONSIGLIO DI STATO


Sono forti le perplessità sulla riforma della scuola secondaria superiore espresse dal Consiglio di Stato nel documento n. 7149 del 9 dicembre scorso (ma reso pubblico soltanto nelle ultime ore), contenente il parere sullo Schema di regolamento recante "Revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei ai sensi dell'articolo 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n. 133", ossia sul nuovo Regolamento dei Licei. Per i giudici di Palazzo Spada, i punti poco chiari sarebbero così rilevanti da indurre il Consiglio di Stato a sospendere le valutazioni di rito e chiedere "che il Ministero dell'istruzione fornisca i chiarimenti richiesti" poiché "non è chiaro se il testo predisposto si mantenga nei limiti della delega". Il primo punto ritenuto dubbio dai giudici di secondo grado della giustizia amministrativa è di tipo normativo: la bozza di riforma prevede, infatti, che alcuni punti fondamentali (obiettivi specifici di apprendimento, articolazione delle cattedre e definizione degli indicatori per la valutazione) vengano introdotti attraverso un semplice decreto ministeriale. Il Consiglio di Stato, invece, ritiene che occorra l'approvazione di una legge. Ma un provvedimento di questo tipo necessiterebbe tempi decisamente lunghi vanificando in partenza l'obiettivo del ministro di creare già da settembre delle prime classi sulla base dei nuovi programmi. Un altro punto ritenuto "debole" è quello dei tetti a piani di studio che ogni singolo istituto dovrebbe scegliere da sé sulla base di esigenze specifiche territoriali: i cosiddetti "curricolo" imposti dal ministero dell'Istruzione - il 20% al primo biennio, il 30% nel secondo biennio e il 20% nel quinto anno - non sembrano bastare a palazzo Spada. Che facendo riferimento al regolamento sull'autonomia della scuola (il dpr n. 275/99) fa intendere la necessità di lasciare più margini alle scuole. I giudici del Consiglio di Stato hanno poi espresso un certo scetticismo sulle procedure che porteranno ai nuovi piani di studio e ai programmi ministeriali: ritengono che sarebbe il caso "che il Ministero dell'istruzione illustri la graduazione di tale passaggio, anche con riguardo alla tutela dell'affidamento degli studenti che, trovandosi nelle situazioni di transito, subiranno una modificazione dell'iter formativo prescelto". Il cambiamento, fanno intendere, andrebbe introdotto per vie decisamente più graduali. Forti perplessità sono state infine esplicitate dal Consiglio di Stato anche sulla revisione degli organi collegiali, responsabili delle strategie principali di ogni singolo istituto superiore: i nuovi regolamenti ministeriali prevedono l'introduzione di dipartimenti, composti da docenti individuato dal collegio dei docenti,a soprattutto l'attuazione di un comitato scientifico formato da docenti e da esperti esterni. Anche su questo fronte "sarebbe più coerente con l'obiettivo di realizzare l'autonomia - scrive il Consiglio di Stato -, lasciare alle istituzioni scolastiche la scelta in merito all'opportunità di istituire tali organi".
fonte:tuttoscuola.com

7 dic 2009

Clima, al via il vertice per salvare il pianeta

Oltre cento capi di Stato e di governo parteciperanno alla Conferenza delle Nazioni Unite sul clima che si apre oggi a Copenaghen. I leader saranno presenti per la maggior parte nelle giornate conclusive del vertice, che si chiuderà il 18 dicembre.
Tra i capi di Stato e di governo che hanno già confermato la propria partecipazione c'è il presidente degli Stati Uniti Barack Obama e il premier britannico Gordon Brown. A Copenaghen è atteso anche il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Alla vigilia del summit dell'Onu di Copenaghen centinaia di scienziati lanciano l'allarme sullo stato di salute del pianeta. A novembre scorso ventisei tra i maggiori climatologi di fama internazionale e di diversi prestigiosi istituti di ricerca, hanno messo nero su bianco i risultati degli ultimi studi, pubblicando il rapporto 'The Copenaghen Diagnosis. Updating the World on Latest Climate Science'.
Il rapporto è apparso sul Climate Change Research Centre dell'University of New South Wales di Sydney proprio alla vigilia del summit per avvertire i governi di tutto il mondo che ormai si sta arrivando ad un punto di non ritorno. Ma questo non è l'unico studio pubblicato in vista del summit delle Nazioni Unite. "Molti altri grandi team internazionali di scienziati in questo anno hanno infatti definito 'grave' lo stato di salute del nostro pianeta", afferma il direttore scientifico del Wwf Italia, Gianfranco Bologna, tirando il bilancio delle ricerche scientifiche prodotte in tutto il 2009.


fonte:adnkronos

30 nov 2009

Calano visitatori luoghi d'arte, al cinema un italiano su due


Diminuisce del 3,9% il numero di persone che nel 2008 hanno visitato i 399 luoghi di antichita' e arte (di cui 198 musei e gallerie e 201 monumenti e aree archeologiche) presenti in Italia, pari a 33 milioni e 98.000. In particolare, diminuiscono i visitatori degli istituti a pagamento (-5,9%), e aumentano quelli degli istituti con ingresso gratuito (+2,2%). E' quanto rilevato dall'Annuario statistico italiano, la pubblicazione generalista dell'Istituto nazionale di statistica che viene pubblicato alla fine di ogni anno. Secondo l'annuario, inoltre, nel 2007 sono state pubblicate 59.129 opere rispetto alle 61.440 dell'anno precedente, per una tiratura complessiva di oltre 235 milioni di copie. Invece, nel 2009 quasi due terzi della popolazione di sei anni e oltre ha fruito di almeno uno spettacolo o intrattenimento fuori casa (68,6% uomini e 61% donne). Il cinema si conferma in cima alle preferenze: infatti, quasi una persona su due e' andata almeno una volta a vedere un film in sala.
Nella graduatoria seguono le visite a musei e mostre (28,8%), gli spettacoli sportivi (26,7%), la frequentazione di discoteche e balere (22,6%), le visite a siti archeologici e monumenti (21,9%), il teatro (21,5%), gli altri concerti di musica (20,5%) e, all'ultimo posto, i concerti di musica classica, che interessano appena il 10,1% della popolazione. Il teatro e' l'unica attivita' fuori casa, fra quelle considerate, in cui la partecipazione femminile e' maggiore rispetto a quella maschile (23,5% delle donne contro il 19,4% degli uomini). Guardare la televisione e' un'abitudine consolidata per il 93,6% della popolazione di 3 anni e piu', mentre il 58,5% ascolta la radio tutti i giorni.
Meno diffusa tra gli italiani e' l'abitudine alla lettura di giornali e libri: nel 2009 legge un quotidiano almeno una volta a settimana il 56,2% delle persone di 6 anni e piu' mentre il 45,1% dedica parte del proprio tempo libero alla lettura di libri. Tuttavia, rispetto all'anno precedente crescono i lettori, dal 44% al 45,1%, soprattutto quelli ''forti'': la percentuale di chi ha letto 12 libri e piu' passa dal 13,2% al 15,2%. I giovani tra gli 11 e i 14 anni rappresentano la quota piu' alta di lettori: sono infatti il 64,7% quelli che dichiarano di leggere libri nel tempo libero. Secondo l'annuario inoltre, nel 2009 crescono gli utilizzatori del personal computer e di Internet, che ormai rappresentano rispettivamente il 47,5% (44,9 nel 2008) della popolazione di 3 anni e oltre e il 44,4% (era 40,2%) di quella di 6 anni e piu'. Se l'aumento riguarda tutte le fasce di eta', l'uso del pc coinvolge soprattutto i giovani e tocca il livello massimo tra i 15 e i 19 anni (86% rispetto all'80% del 2008); con il crescere dell'eta' diminuisce l'uso e fra i 65 e i 74 anni la percentuale scende al 9,9%, per raggiungere il 2,4% fra gli ultra settantacinquenni.
A livello territoriale, permane uno squilibrio sia nell'uso del pc (Nord e Centro rispettivamente 51,5% e 48,8%, Mezzogiorno 41,5%) che in quello di Internet (Nord e Centro rispettivamente 48,3% e 46,8%, Mezzogiorno 38,0%).

fonte:adnkronos

26 nov 2009

HTE-HI.TECH.EXPO 2009


Milano diventa la capitale delle tecnologie più avanzate per la scienza, la ricerca e l’industria. Ha preso il via, infatti, la seconda edizione di 'Hte-Hi.Tech.Expo 2009', la manifestazione specializzata dedicata alle tecnologie più avanzate, in programma alla Fiera Milano Rho, fino al 27 novembre.
Sono circa 15 mila i visitatori attesi e 150 gli espositori per un evento innovativo e originale nel panorama fieristico italiano: in un’unica data, nove saloni complementari e specializzati propongono quanto di meglio offre oggi l'industria internazionale e nazionale in fatto di impianti, macchinari, tecnologie più avanzate: fotovoltaico, tecnologie del vuoto e del coating, fotonica e optoelettronica, nanotecnolgie, celle a combustibile e idrogeno, immagazzinamento dell'elettricità, superconduttività, tecnologie della visione e fusione nucleare.
Tra le novità di quest’anno, l’area dedicata alla robotica, dove sarà possibile interagire con mini robot umanoidi per l’intrattenimento e prototipi per l’assistenza ai diversamente abili. Sarà presentata, ad esempio, 'Lurch' la carrozzina robotizzata realizzata dal Laboratorio di Intelligenza Artificiale del Dipartimento di Elettronica e Informazione del Politecnico di Milano, in grado di trasportare una persona con ridotte abilità all'interno di un ambiente, ottimizzando le sue capacità residue. 'Lurch' permette di semplificare l'uso del normale joy-stick, per chi ha problemi a controllarlo, e di ricevere sia comandi con interfacce facilitate sia indicazioni direttamente tramite interazione con il cervello, anche per evitare urti con persone e oggetti.
Ricco anche il programma dei convegni, a partire dalla sessione inaugurale che ha per titolo 'Ricerca, tecnologie innovative, energie rinnovabili: tappe obbligate per lo sviluppo e la competitività industriale dei prossimi anni'. Investire in tecnologie avanzate significa, infatti, pensare a un modello di progresso differente rispetto al passato, che sappia coniugare la crescita economica con il rispetto dell’ambiente. E gli eventi che iniziano domani a fieramilano offrono una vasta gamma di opportunità - di business e aggiornamento professionale - a tutti coloro che credono nell’innovazione come fattore capace di favorire uno sviluppo sostenibile.
Fonte:adnkronos

21 nov 2009

MUSEO MAXXI: UN MEGASPAZIO PER L'ARTE CONTEMPORANEA


Uno dei piu' grandi musei di arte contemporanea nel mondo. Cosi' e' stato definito il Maxxi, il museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma, progettato dall'architetto anglo-iracheno Zaha Hadid, che sara' inaugurato nella primavera 2010. La struttura e' imponente, con una superficie totale di 29 mila metri quadri e una espositiva di 10 mila metri quadri.
Il complesso ospitera' due istituzioni, il Maxxi Arte e il Maxxi Architettura, e sara' gestito da una fondazione, presieduta dall'architetto Pio Baldi, che e' stata costituita lo scorso mese di luglio. Il Maxxi Arte ha gia' una collezione di oltre 350 opere, tra cui quelle di Boetti, Clemente, Kapoor, Kentridge, Richter e Warhol, mentre il Maxxi Architettura, con oltre 75 mila documenti, comprende gli archivi dei disegni di Carlo Scarpa, Aldo Rossi, Pierluigi Nervi ed altri. Le collezioni sono incrementate sia attraverso l'acquisizione diretta di opere sia tramite progetti di committenza, concorsi tematici, premi, donazioni e affidamenti. "E' una giornata importante per l'arte e per la cultura del nostro Paese", ha affermato il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi, alla presentazione del progetto. "Ora Roma non e' soltanto la culla della civilta' occidentale, la citta' dove si possono ammirare le testimonianze dell'arte antica e del passato, ma anche la citta' dove si possono ammirare le testimonianze dell'arte contemporanea". "E' un'opera che da' la sensazione dell'immensita', di uno spazio senza confini", ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli. Il suo dicastero ha stanziato la meta' dei fondi necessari per il completamento dei lavori: "Mancavano 20 milioni per concludere i lavori. Il ministro Matteoli ci ha dato circa 10 milioni e gli altri 10 li abbiamo messi noi", ha spiegato Salvatore Nastasi, capo di gabinetto di Bondi. "Il Mibac dara' 4 milioni di euro alla fondazione fino alla fine del 2010 ma ovviamente e' una parte, poi ci saranno i contributi dei privati", ha aggiunto Nastasi. Alla fondazione potranno aderire sia enti pubblici che soggetti privati e Bondi ha sottolineato che "il sindaco Alemanno ha gia' dato una disponibilita' importante". "Presentiamo oggi un museo che e' stato realizzato sotto sei governi diversi, una conferma che si tratta di una vera opera culturale", ha affermato Pio Baldi. "Il ministro Bondi ha svolto un ruolo importantissimo per concludere i lavori - ha continuato Baldi - e per questo lo ringrazio. E' un opera del Mibac e ne sono orgoglioso in quanto funzionario che ha seguito il progetto". "Non riesco a crederci, ce l'abbiamo finalmente fatta", ha poi detto Zaha Hadid, precisando che il complesso "non e' un oggetto ma piuttosto un campo e cio' vuol dire che molti programmi possono essere legati al museo". Hadid ha inoltre sottolineato che "la struttura siinserisce bene nel tessuto urbano della capitale" evidenziando la grande fluidita' dei suoi spazi.
Fonte:AGI

16 nov 2009

VERTICE FAO


L'85% del miliardo di euro messo in campo dall'Unione Europea per combattere la fame sara' assegnato gia' entro il 2009. Lo ha annunciato il presidente della Commissione Ue Jose' Manuel Barroso nel corso del vertice mondiale della Fao. ''Sono lieto di annunciare che l'85% del miliardo messo a disposizione dal fondo Ue 'Food Facility' sara' distribuito entro la fine di quest'anno'' grazie anche ''all'effettivo coordinamento delle agenzie delle Nazioni Unite su tutto il pianeta'', ha affermato Barroso nel suo discorso. Nel quale il presidente della Commissione Ue ha affrontato tre temi chiave: sicurezza alimentare, cambiamenti climatici, biodiversita', ''tutti profondamente collegati''. Barroso si e' detto ''felice'' che oggi il tema della sicurezza alimentare ''stia scalando l'agenda internazionale''. E il summit mondiale della Fao e' ''un' opportunita' per mantenere alta l'attenzione'', perche' ''un mondo in cui un miliardo di persone soffre la fame non e' solo una profonda macchia nella nostra coscienza collettiva, ma anche una crescente minaccia alla sicurezza globale'', ha ammesso il presidente della Commissione Ue. ''Noi dobbiamo assicurare che gli impegni presi dal G8 siano onorati. Gli Stati devono essere trasparenti riguardo alle promesse fatte, devono portarle a termine'', ha ribadito Barroso, evidenziando che ''non si puo' risolvere il problema della fame senza affrontare quello dei cambiamenti climatici''. E a riguardo, Barroso ha ricordato che, durante il vertice Fao, ''non e' stato il solo a sottolineare, ancora una volta, che un risultato positivo al summit di Copenhagen e' assolutamente fondamentale''.

FONTE:ANSA

13 nov 2009

IAB Forum

In un orrido 2009 per trovare qualche numero positivo e recuperare un po' di ottimismo bisogna venire qui all'edizione milanese dello Iab Forum (Interactive advertising bureau) dove il mondo Internet, sempre più numeroso, festeggia l'anno con una probabile crescita del fatturato del 10,5%.
In realtà adesso siamo al 6% ma Layla Pavone, presidente Iab Italia, è fiduciosa che gli ultimi mesi regalino lo sprint decisivo per raggiungere il target.
Sarebbe un eccellente risultato visto che la Tv lascia sul terreno il 10,2% la radio il 9,4%, la stampa il 21,5% e le affissioni il 13,9%.
La crescita di Internet arriva dal direct marketing che trasferisce il 39% a Internet e si trasforma in direct email marketing, così come fanno i magazine (39%) e la Tv (25%). Spostamenti giustificati dall'audience di Internet che è frequentata da 23 milioni di persone, il 43% della popolazione italiana.
Un pubblico concentrato soprattutto nelle fasce di età fra i 25-34 anni (20%), 35-49 (34%) e con un'eccellente presenza anche delle persone più adulte fra i 50 e i 64 anni (19%).
Tutte queste persone la rete la utilizzano sempre di più e soprattutto con aggeggi differenti rispetto al pc, come per esempio gli smartphone.
Le varie possibilità di accedere alla rete (nonostante le limitazioni al wifi pubblico) fanno aumentare il peso di Internet anche se lo strapotere della Tv rimane intatto. Il 51,5% degli investimenti pubblicitari continua ad andare all'ex tubo catodico, il 38% alla stampa e il 7% a Internet.
Ma il bambino sta crescendo e Layla Pavone ha buon gioco ad augurare alla platea “Che la rete sia con voi”. C'è già e lo sarà sempre di più.
fonte:sole24ore

2 nov 2009

Primissimo Piano a IAB Forum 2009


Innovare ed essere più competitivi, attraverso la Rete. La tappa milanese 2009 dello Iab Forum, in programma martedi e mercoledi 3 e 4 novembre a Fiera Milano City, si apre all'insegna di un tema ormai dibattuto da parecchio tempo: il ruolo dei media digitali interattivi nel tessuto economico italiano. È cambiata, in seno alle aziende del Belpaese, la percezione di Internet come strumento di comunicazione e business nell'anno della crisi? Il Web "made in Italy" ha compiuto quei passi in avanti di cui si parla almeno da un paio d'anni, colmando anche solo parzialmente le distanze che ci separano da mercati - l'esempio principe è quello del Regno Unito, dove l'advertising on line supera in valore la raccolta pubblicitaria televisiva - molto più evoluti in fatto di cultura digitale? A tali domande cercheranno di rispondere come da tradizione vari addetti ai lavori ed esperti di settore (ospite d'eccezione della seconda giornata il filosofo e scrittore statunitense David Weinberger, guru dell'Internet marketing) nonché alcuni rappresentanti delle istituzioni e dei consumatori. Advertising on line in Europa: la corsa in avanti riprende nel 2010 Come si chiuderà l'annus horribilis dell'economia alla voce investimenti pubblicitari sul Web? Il rapporto annuale AdEx redatto da Iab Europe sulla base dei dati relativi a 19 Paesi del Vecchio Continente elaborati dalla società di ricerca Screen Digest risponde così: la crescita sostenuta registrata nel 2008 (+20%) ha subito un rallentamento significativo nei primi sei mesi del 2009 soprattutto nei mercati più maturi (Regno Unito, Paesi Bassi, Norvegia e Svezia) ha continuato a correre a doppia cifra nei Paesi di seconda fascia. La frenata prevista dell'escalation del giro d'affari dell'advertising on line, che coinciderà con un risicato +2,4% di incremento a fine anno, terminerà solo nel 2010, quando il mercato europeo dovrebbe poter segnare un bilancio di fine anno in attivo del 6,5%. In linea generale, la forbice dei tagli alla spesa delle aziende ha quindi toccato anche i budget destinati alle iniziative di comunicazione e marketing sul Web e in tal senso le previsioni di crescita attribuite all'Italia, nell'ordine del 10,5% sono un ottimo risultato, nonostante i valori in gioco siano ancora lontani da quelli sviluppati da altri Paesi. Il search vince nella guerra dei formati. Il rapporto AdEx ha confermato anche come il "search" sarà il mezzo con la maggiore capacità di ripresa dopo la flessione: parole chiave e simili, in virtù delle riconosciute capacità di generare risultati misurabili sul breve periodo, dovrebbero infatti segnare secondo Iab Europe un incremento dell'8% nel 2009 catturando circa la metà (il 46% per la precisione) del gettito totale della spesa pubblicitaria on line a livello europeo. L'altro formato di advertising digitale che va per la maggiore, il display, subirà invece un forte rallentamento chiudendo complessivamente l'anno a crescita praticamente flat (+0,4%). Nel rapporto tale contrazione viene spiegata non solo con gli effetti generati dalla congiuntura economica ma anche con la presenza di una disomogeneità dei prezzi nei vari Paesi a parità d'offerta; per contro l'efficacia del display advertising (in combinazione con il search) a supporto delle politiche di branding rimane immutata e nel medio e lungo termine gli analisti riconoscono a questo formato un grande potenziale, soprattutto in coincidenza con la diffusione di nuovi strumenti come il "behavioural targeting". La crescita dei cosiddetti "classified" (gli annunci), invece, risulta essere stoppata tra due tendenze opposte e chiuderà in discesa del 4,7%: la debolezza dei mercati immobiliare, automobilistico e del lavoro ha impattato sui ricavi da una parte, lo spostamento dalla carta stampata a Internet degli annunci dall'altra. L'ultima considerazione espressa nel rapporto conferma infine il generalizzato stato di attendismo degli inserzionisti. L'interesse per nuovi formati come social media, in-game e soprattutto mobile advertising (la pubblicità sui telefonini) è evidente, ma nel breve termine la fetta più corposa dei budget verrà spesa per strumenti già consolidati come il search, i banner "tradizionali" e i display video. In tempi di crisi, in poche parole, difficile che aziende e centri media vadano a sperimentare formati innovativi e non ancora testati.
Fonte:sole24ore

28 ott 2009

Scuola nel caos


Tremila bambini delle elementari di Bologna e provincia non hanno iniziato le lezioni (obbligatorie) di inglese. Mancano gli insegnanti, «15 posti, il ministero non li ha assegnati», dice Sandra Soster, segretario della Flc-Cgil, in commissione a Palazzo d’Accursio. E se non arriveranno a breve, «questi bambini non raggiungeranno le duecento ore di lezione che danno validità all’anno scolastico». Per questo i sindacati hanno chiesto un incontro urgente al prefetto Angelo Tranfaglia, «per esporgli la situazione, questi alunni da due mesi non fanno inglese, siamo fuori da ogni immaginazione — tuona Soster —, se poi la situazione non cambia faremo un esposto alla Procura come persone informate sui fatti». Confida in un esito positivo della vicenda il direttore dell’Ufficio scolastico provinciale Vincenzo Aiello. «Il ministero è al corrente delle nostre inderogabili esigenze di garantire la lingua inglese — assicura —, c’è un po’ di ritardo nella risposta per il monitoraggio nazionale la cui scadenza è stata prorogata a oggi (ieri per chi legge, ndr). Confidiamo in una risposta positiva a breve».
I TAGLI - I sindacati erano stati invitati in Comune a raccontare gli effetti dei tagli dovuti alla riforma Gelmini. «Neanche il servizio minimo obbligatorio sono in grado di garantire da Roma», incalza Soster. «Per l’inglese chiedavamo 65 posti in luglio — spiega Patrizia Prati della Cisl scuola —, poi ne sono stati recuperati 25 dai tempi pieni. Con le ore eccedenti autorizzate e con i docenti con i titoli i posti mancanti sono diventati 15, frammentati in spezzoni di ore nelle diverse scuole». «Almeno in un paio di istituti ci sono le mamme che da volontarie fanno lezione di inglese al fianco della maestra — chiarisce Soster —, ci sono altre scuole, come a Castelmaggiore, in cui invece di tre ore di inglese se ne fanno due, e con due insegnanti diversi. La direzione didattica 3 ha bisogno di un insegnante, ma è la provincia, Crevalcore, San Giorgio di Piano, Calderara, ad essere messa peggio». All’istituto comprensivo di Crespellano infatti la dirigente, Carla Neri, non ha potuto usare ore eccedenti messe a disposizione dai docenti che già insegnano inglese, «mi mancano 25 ore su sei-sette classi, ma il Consiglio d’istituto ha deciso che, finché non sono coperte queste ore, in nessuna classe parte l’inglese. I genitori sono d’accordo, ma se non si risolve entro questa settimana cominceranno a farsi sentire». L’Asabo, l’associazione che riunisce i dirigenti scolastici, ha fatto un monitoraggio: «Mancano 285 ore — spiega Filomena Massaro della giunta —, alla DD 13 l’inglese non si fa in quattro classi, all’IC 9 mancano otto ore, si fanno le lezioni ma non d’inglese e i genitori sono sul piede di guerra».
VOLONTARI - Oltre alle mamme volontarie per l’inglese, «ci sono i pensionati che danno un mano a tenere i bambini disabili, ad esempio a San Giorgio di Piano — prosegue Soster —, mancano infatti 28 insegnanti di sostegno tra scuole dell’infanzia e primarie, sono 60 ragazzini bisognosi di assistenza lasciati senza quanto previsto dalla legge 104». E i volontari servono anche ad aprire e chiudere le scuole, «come succede a Lizzano», conclude la sindacalista. Ieri l’assessore comunale alla Scuola Simona Lembi ha portato in Giunta la delibera con cui l’amministrazione stanzia la prima tranche da 40 mila euro (per gli ultimi mesi del 2009) per il potenziamento del pre e dopo scuola con gli educatori comunali. Si dà così il via all’operazione «salva scuola», contro cui la stessa Soster si scaglia in commissione. «Non servono ore nei musei — dice —, ma piani formativi e di aggiornamento professionale per gli insegnanti».
Fonte: corriere della sera

18 ott 2009

Allarme Made in Italy taroccato


Roma, 18 ott. (Adnkronos/Ign) - La polenta diventa 'palenta' in Montenegro, la Barbera è un comune vino bianco sugli scaffali di un supermercato rumeno, il pecorino cinese è fatto con latte di mucca mentre la mortadella Bologna in vendita negli Usa si ottiene da carne di tacchino. Sono questi alcuni degli esempi dei prodotti alimentari tipici 'taroccati' scovati dalla Coldiretti nei diversi continenti ed esposti al Forum Internazionale dell'agricoltura e dell'alimentazione di Cernobbio.

Una vera 'galleria degli orrori' che raccoglie oltre cento 'falsi' alimentari d'autore: dai formaggi ai salumi, dal caffè ai biscotti, dall'olio di oliva ai condimenti, dalla pasta ai vini. Ed ecco che accanto al Chianti californiano e alla Fontina svedese, si trovano la ricotta australiana e inquietanti imitazioni di Gorgonzola, Soppressata calabrese, Salame Toscano, Asiago e pomodori San Marzano 'spacciati' come italiani. Un'esposizione completa che ha l'obiettivo di fare luce sul danno perpetrato nei confronti dei produttori agroalimentari italiani e rappresentato dal fenomeno crescente della pirateria agroalimentare internazionale che utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all'Italia per prodotti che non hanno nulla a che fare con la realtà nazionale.
''All'estero - stima la Coldiretti - sono falsi tre prodotti alimentari di tipo italiano su quattro con il mercato mondiale delle imitazioni di prodotti alimentari made in Italy che vale oltre 50 miliardi di euro''. ''In altre parole - precisa la Coldiretti - le esportazioni di prodotti agroalimentari made in Italy potrebbero quadruplicare se venisse uno stop alla contraffazione alimentare internazionale che è causa di danni economici, ma anche di immagine''. Il rischio reale è che si radichi nelle tavole internazionali un falso made in Italy che toglie spazio di mercato a quello autentico e banalizza le specialità nostrane frutto di tecniche, tradizioni e territori unici e inimitabili.
I Paesi dove sono più diffuse le imitazioni sono Australia, Nuova Zelanda e Stati Uniti dove - denuncia la Coldiretti - appena il 2% dei consumi di formaggio di tipo italiano sono soddisfatti con le importazioni di formaggi made in Italy, mentre per il resto si tratta di imitazioni e falsificazioni ottenute sul suolo americano con latte statunitense in Wisconsin, New York o California. Ma a preoccupare sono anche le tendenze di Paesi emergenti come la Cina dove il falso made in Italy è arrivato prima di quello originale e rischia di comprometterne la crescita. ''Siamo di fronte a un inganno globale per i consumatori - ha rilevato il presidente della Coldiretti Sergio Marini - che causa danni economici e di immagine alla produzione italiana e che sul piano internazionale va combattuto cercando un accordo sul commercio internazionale nel Wto ma è anche necessario fare chiarezza a livello nazionale ed europeo dove occorre estendere a tutti i prodotti l'obbligo di indicare in etichetta l'origine dei prodotti alimentari''.
Ad inaugurare il museo del falso alimentare il ministro del Welfare Maurizio Sacconi. "Siamo anche noi parte di quella battaglia per l'etichettatura obbligatoria dell'origine dei prodotti agroalimentari di cui l'Italia è apripista in Europa", ha dichiarato Sacconi. "Chiediamo alla Commissione Ue maggiore tutela dei nostri prodotti tipici sui mercati esteri - ha continuato - l'estensione dell'etichettatura d'origine, già ottenuta per l'olio, agli altri prodotti è quindi opportuna, per una questione di trasparenza. Solo la trasparenza può garantire di continuare senza problemi nel processo di globalizzazione dei mercati e nella contemporanea tutela dei prodotti tipici".

11 ott 2009

MOSTRE: LE OPERE DI GIORGIONE A CASTELFRANCO VENETO


CINQUE SECOLI FA MORIVA IL CELEBERRIMO PITTORE VENETO
Un appassionato viaggio alla scoperta del più enigmatico e misterioso artista del Rinascimento. E' la mostra dedicata al pittore Zorzi da Castelfranco (Giorgione), allestita nella città natale, Castelfranco Veneto, dal 12 dicembre 2009 all’11 aprile 2010 presso il Museo Casa Giorgione. Il Maestro di Castelfranco, cui vengono attribuiti alcuni dei più noti capolavori del Rinascimento italiano, sfugge ad ogni tentativo di delineare una biografi a certa, un catalogo delle opere definito, un’interpretazione unanime del significato di talune sue realizzazioni. Tanto la sua vita e la sua presenza risultano tuttavia fugaci – muore a poco più di trent’anni e la sua produzione viene circoscritta al massimo a tre soli lustri – altrettanto pregnante e rivoluzionaria appare la sua opera, capace di influenzare, con la potenza lirica della sua arte, l’uso del colore, e quel nuovo equilibrio tra uomo e natura, stuoli di artisti di diverse generazioni, lasciando un segno indelebile e imprescindibile per gli sviluppi della storia artistica seguente.
I 500 anni dalla morte di Zorzi da Castelfranco detto Giorgione (Castelfranco Veneto 1477/78 – Venezia 1510), secondo le ricostruzioni più accreditate, ricorrono nel 2010 e Castelfranco Veneto, città che oltre ad aver dato i natali al grande artista conserva uno dei suoi più importanti capolavori (la famosa Pala di Castelfranco) e uno dei pochissimi affreschi attribuiti al maestro (Il Fregio delle Arti Liberali e Meccaniche), promuove insieme alla Regione del Veneto – che ha anche istituito un apposito Comitato Regionale per il V centenario dalla morte di Giorgione – un’esposizione di alto respiro.

fonte:adnkronos

27 set 2009

MOSTRE: 'IL LABORATORIO DI GALILEO'


Per chiudere il 2009 Anno europeo della Creativita' e dell'Innovazione il Museo di Fisica dell'Universita' di Napoli Federico II, dal 28 settembre fino al 10 dicembre, offre alla collettivita' la mostra: ''ll laboratorio di Galileo. Mostra interattiva''. In occasione del quarto centenario delle prime osservazioni astronomiche di Galileo il Museo di Fisica, diretto dalla professoressa Edvige Schettino, ospita una spettacolare e ampia rassegna di strumenti, alcuni dei quali descritti nei ''Discorsi e Dimostrazioni matematiche sopra due nuove scienze'', opera della maturita' dello scienziato pisano. La Mostra sara' inaugurata dopodomani alle 10,30 presso la sede del museo, in via Mezzocannone 8, alla presenza del rettore dell'Universita' Federico II, Guido Trombetti, il preside della Facolta' di Scienze matematiche e fisiche, Roberto Pettorino, il direttore del Dipartimento di Scienze fisiche, Francesco Cevenini. Ospite l'assessore della Regione Campania all'Universita', la Ricerca e all'Innovazione, Nicola Mazzocca.
Il laboratorio di Galileo - costituito da strumenti di grandi dimensioni - ha come intento principale di permettere l'esecuzione degli esperimenti descritti dallo scienziato pisano. La Mostra, infatti, sara' illustrata dagli allievi delle scuole superiori che hanno aderito al progetto di rete ''Il Laboratorio di Galileo'': l'Istituto magistrale e Liceo statale Virgilio di Pozzuoli; il Liceo scientifico Giordano Bruno di Arzano di Napoli; il Liceo scientifico statale Segre' di Marano di Napoli, il Liceo ginnasio Antonio Genovesi e l'Itis Marie Curie di Napoli. Gli strumenti sono una parte di quelli esposti nella mostra ''Dalla Terra al Cielo - Il Laboratorio di Galileo'', ideata e progettata dal dipartimento di Fisica A. Volta dell'Universita' di Pavia e dal Sistema museale di Ateneo: L. Falomo curatore, G. Bonera, F. Bevilacqua, L. Cardinali.


fonte:adnkronos

15 set 2009

C'era una volta..la scuola

14 SETTEMBRE 2009 - LA SCUOLA IN PIAZZA - MANIFESTAZIONE REGIONALE A PALERMO - IN 4.000 TRA DOCENTI E ATA PER DIFENDERE LA SCUOLA PUBBLICA.
La manifestazione di Palermo ha messo in evidenza l’enorme dramma sociale che il territorio siciliano sta vivendo a causa dei tagli operati dal Governo nazionale. Circa 4.000 i partecipanti arrivati da tutte le parti dell’Isola. Il corteo si è snodato per le vie della città partendo da Piazza Marina alle 10.30 per arrivare, intorno alle ore 13.00, a Piazza Indipendenza sotto il Palazzo della Presidenza della Regione, dove ha sostato per circa 3 ore nell’attesa che la delegazione ricevuta dall'assessore Arnao, composta da sindacalisti e precari, comunicasse l’esito dell’incontro. La delegazione della FLC Cgil ha rappresentato le ragioni della manifestazione e ha chiesto al Governo regionale di istituire un tavolo di crisi per dare risposte concrete alla scuola siciliana sia sul piano didattico che occupazionale. Accolta la proposta della delegazione, al termine dell’incontro è stata formalizzata l'istituzione di un tavolo politico regionale sulla scuola siciliana. La prima riunione è stata fissata per martedì 22 settembre 2009 presso la Presidenza della Regione. La Flc Cgil di Catania, nel giudicare positivamente l’apertura del tavolo regionale, ritiene necessario continuare la mobilitazione dei lavoratori fino a quando non saranno ritirati i provvedimenti Gelmini - Tremonti e non sarà adottato un piano di immissioni in ruolo su tutti i posti vacanti.Catania, 15 settembre 2009
Fonte:aetna.net

A Roma un gruppo di studenti sul tetto delle Sapienza a sostegno dei precari Milano, la prima occupazione dell'anno contro l'abolizione dei corsi serali.
Scuola, non si fermano le proteste. Il Pd: "I tagli suicidio collettivo".
Franceschini: "Licenziamenti di massa, è emergenza sociale.
"I Cobas: "Pronti allo sciopero generale per il 23 ottobre"
Scuola senza pace, ancora i precari l'oggetto del contendere. Questa mattina a Roma il segretario del Partito Democratico Dario Franceschini ha tenuto una conferenza stampa sul "dissesto della scuola", mentre il responsabile Educazione del Pd Giuseppe Fioroni ha risposto al ministro Gelmini che ieri aveva invitato gli insegnati troppo politicizzati a "lasciare la scuola e candidarsi". Solidarietà per i precari anche da parte degli studenti, che all'università La Sapienza di Roma si sono lanciati in una singolare protesta salendo sui tetti della città universitaria. Franceschini sui precari. "Tagliare risorse alla scuola è un suicidio collettivo". Il segretario del Pd Dario Franceschini critica duramente le scelte del governo in materia di istruzione. E, riguardo al problema dei precari, non usa mezzi termini e parla di "emergenza sociale": "Il governo con una mano annuncia di voler preoccuparsi di tutti i precari, con l'altra mette in campo il più grande licenziamento di massa della storia. Non si tratta di persone che lavorano come docenti da qualche mese, ma anche da 18 anni e che quest'anno si trovano improvvisamente senza lavoro. Se non è emergenza sociale questa, non si capisce quale possa essere". Secondo Franceschini occorrerebbe subito un'inversione di tendenza, aumentando gli investimenti nel settore della scuola e della formazione. Fioroni contro la Gelmini. All'indomani delle dichiarazioni del ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, che ha affermato: "I professori che vogliono fare politica escano dalla scuola" il responsabile Educazione del Pd Giuseppe Fioroni risponde a tono: "Più che i professori politicizzati, mi preoccupa di più chi ha frequentato la scuola con poco merito o molte raccomandazioni e poi si mette a far politica facendo gravi danni". E ha aggiunto: "Fare critiche non è fare politica, ma occuparsi del bene delle nuove generazioni". Parole dure anche sulla riforma: "Serve solo a fare cassa. Riqualificare la spesa tagliando risorse alla scuola, è la toppa peggiore di tutti".
Studenti sul tetto. Al grido di "Noi la crisi non la paghiamo" e "I nostri destini non fanno rima con Gelmini", cinquanta studenti del Coordinamento dei Collettivi della Sapienza hanno occupato il tetto della città universitaria a Piazzale Aldo Moro, in segno di solidarietà con gli insegnanti precari contro i tagli alla scuola e all'università pubblica. Per mostrare il loro appoggio ai precari che manifestano davanti al Ministero dell'Istruzione e protestano dai tetti dei provveditorati, gli studenti hanno montato tende da campeggio sul tetto dell'università e hanno annunciato che rimarranno in presidio tutta la notte. Prima occupazione a Milano.
La protesta continua con la prima occupazione dell'anno. Ieri sera il liceo Gandhi di Milano è stato occupato da studenti e ragazzi dei centri sociali per protestare contro la chiusura degli storici corsi serali, che riunivano ben quattro indirizzi di scuola superiore. L'occupazione è durata solo una notte: stamattina alle 7,30 gli agenti del reparto mobile hanno sgomberato l'istituto di piazza XXV aprile. I Cobas. I Comitati di base della scuola, intanto, hanno annunciato uno sciopero generale per il 23 ottobre. "Il popolo della scuola pubblica riempirà le strade di Roma insieme alle altre categorie del lavoro dipendente" annunciano i Cobas in un comunicato. "Diremo no ai tagli, alle controriforme Tremonti-Gelmini, all'espulsione dei precari e ai contratti di disponibilità, alla legge Aprea, alle cattedre oltre le 18 ore e chiederemo le dimissioni del ministro dell'Istruzione", continua la nota. E in contemporanea i precari hanno promosso una manifestazione per il 3 ottobre, che sarà sostenuta anche dai Cobas.
fonte:repubblica

12 set 2009

ADDIO MIKE


10-15 mila persone hanno partecipato ai funerali di Stato di Mike Bongiorno. In 5mila sono riusciti ad assistere alla cerimonia funebre all'interno della Cattedrale, mentre gli altri sono stati costretti ad assistere alla funzione dalla piazza, dove comunque e' stato allestito un maxi schermo. Una folla misurata e attenta che ha accolto la bara, trasportata da Pippo Baudo e dai tre figli del popolare presentatore, in un lungo applauso.Tantissimi, ovviamente, i vip del mondo dello spettacolo e della televisione, uomini della politica e delle istituzioni.La lista e' lunga, e comprende noti personaggi del piccolo schermo che hanno trascorso parte della loro carriera professionale insieme a Buongiorno: Massimo Boldi, Susanna Messaggio, Roberta Capua, Gerry Scotti, Iva Zanicchi,Sandra Mondaini, Fiorello e Fabio Fazio. Ci sono anche ex campioni del mondo dello sport del calibro di Alberto Tomba e Gianluca Pessotto.

MONS. DE SCALZI, NELLE MANI DI DIO TROVERA' L'ALLEGRIA. ''Oggi con l'affetto di innumerevoli persone consegnamo questo fratello nelle mani di Dio. E li' la vera e indefettibile felicita', compresa - io penso - quella che lui chiamava 'allegria'''. Cosi' monsignor Erminio De Scalzi, vicario episcopale per la citta' di Milano ha concluso la sua omelia per i funerali di Stato di Mike Bongiorno.De Scalzi, che ha celebrato la funzione dato l'impegno assunto in precedenza dal cardinale Dionigio Tettamanzi, si e' soffermato sulla qualita' della televisione italiana, a suo giudizio ''dominata dal cattivo gusto''. Proprio per questo, ha puntualizzato il monsignore, Mike era ''preoccupato specie negli ultimi tempi che la televisione non fosse piu' in grado di assolvere un compito educativo e si lasciasse invece andare ad una deriva dominata dal cattivo gusto''.

BERLUSCONI, GUARDAVA AL FUTURO SEMPRE CON FIDUCIA E OTTIMISMO. ''Durante il periodo di nascita della tv italiana, Mike Bongiorno e' stato un grande fautore dell'Unita' d'Italia''.Cosi' il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha ricordato il popolare presentatore ''un uomo ''positivo'' che ''guardava al futuro sempre con fiducia e ottimismo''.Per il premier, Mike ha avuto il merito di aver ''sviluppato negli italiani quel comune sentire che ha avuto poi nella lingua italiana il mastice di ogni differenza regionale''. ''un uomo buono, semplice e giusto'', capace di avere ''grande rispetto gli altri soprattutto per chi aveva meno, per i piu' deboli''. Una persona, ha insistito Berlusconi, che ''non trovavi mai di malumore, era sempre cordiale, premuroso e ringraziava tutto e tutti per quello che il destino gli aveva riservato''.

FIORELLO, SAREBBE STATO FELICE DI TUTTO QUESTO AFFETTO. ''Oggi Mike sarebbe stato felice di vedere tutto questo affetto e di vedere il Duomo di Milano tutto per lui''. Lo ha detto Fiorello intervenendo sul sagrato del Duomo di Milano al termine dei funerali di Stato di Mike Bongiorno. Appena presa la parola, Fiorello ha imitato lo stile di Mike esordendo con il popolarissimo ''allegria''. Poi ha aggiunto: ''Ho passato tutta la notte a cercare le parole giuste da dire. E' talmente strano vedere Mike li'''. Infine, un ultimo ricordo: ''In questo momento Mike mi avrebbe detto: 'bravo, hai messo la cravatta".

fonte:asca

3 set 2009

Scuola

Il Consiglio dei Ministri ha dato via libera a un'intesa per tutelare gli insegnanti precari annuali. "Abbiamo proposto una norma di legge che verrà inserita in un decreto legge ad hoc o nel cosiddetto decreto Ronchi -ha spiegato in una conferenza stampa il ministro Maria Stella Gelmini- sui supplenti annuali. "Attraverso - ha spiegato - una convenzione che coinvolge Welfare, Istruzione e Inps a questi lavoratori verrà garantita un'indennità di disoccupazione e una via preferenziale per l'accesso alle supplenze brevi". Il provvedimento, che sarà presentato in consiglio dei ministri mercoledì, concretizza quelli che durante la trattativa tra tecnici del ministero e sindacati sono stati chiamati "contratti di disponibilità". In sostanza le scuole offriranno prioritariamente agli insegnanti precari, abilitati, iscritti nelle graduatorie a esaurimento e che hanno avuto solo supplenze annuali nello scorso anno scolastico, tutte le supplenze brevi. Questa scelta si affianca a una convenzione stipulata con l'Inps con cui si gestirà automaticamente l'attivazione e la cessazione dell'indennità di disoccupazione. Lavoro e indennità di disoccupazione dunque si alterneranno tutelando il lavoratore dal punto di vista retributivo e delle competenze. Oltre a un vantaggio per l'insegnante precario che non dovrà recarsi all'Inps per chiedere l'indennità di disoccupazione o per comunicare l'inizio di un nuovo rapporto di lavoro, la procedura informativa consentirà alle singole scuole di comunicare gli eventuali casi di rifiuto immotivato della supplenza da parte dell'insegnante precario, che determineranno la perdita del diritto all'indennità di disoccupazione. Per gli insegnanti e per gli Ata (ausiliari, tecnici e amministrativi) le scuole, infatti, versano all'Inps la contribuzione contro la disoccupazione involontaria. Questo significa che agli insegnanti e agli Ata precari che abbiano i requisiti previsti dalla legislazione vigente spetta l'indennità di disoccupazione con requisiti ordinari. La durate dell'indennità di disoccupazione è di 8 mesi che diventano 12 per coloro i quali hanno superato i 50 anni. Con la stessa norma sulle supplenze brevi il personale cheaccetti tutte le occasioni di supplenze avrà diritto al punteggio per l'intero anno di servizio nelle graduatorie aesaurimento. Inoltre, sono già state stipulate convenzioni con le regioni (per ora Sicilia e Sardegna, ma ci sono trattative avviate con altre regioni per analoghi accordi) per coinvolgere questi stessi insegnanti precari in progetti di rafforzamento dell'offerta formativa finanziati con risorse dei Por (Pianioperativi regionali) e dei Pon (piani operativi nazionali).
fonte:Ansa

26 ago 2009

AL VIA IL 'TODI ARTE FESTIVAL 2009'


Iniziera' il 6 settembre il Todi Arte Festival, la rassegna umbra dedicata alla musica, al teatro di prosa e lirico e alle arti visive.
Per il secondo anno la direzione artistica della principale manifestazione culturale e turistica cittadina e' affidata a Maurizio Costanzo, con la collaborazione di Marco Mattolini.
Apre il Festival Giorgio Albertazzi con una prima nazionale ''Signori 5 minuti''; si prosegue, il 7 e l'8 settembre, con uno spettacolo dedicato al Futurismo con Roberto Herlitzka e Nancy Brilli che interpretano ''Il poeta straniero ovvero Straniero Ugo il poeta'' di Maurizio Costanzo e Enrico Vaime per la regia di Marco Mattolini. Il 9 e il 10 settembre, in prima nazionale, Franca Valeri e Urbano Barberini in ''Oddio mamma'', di Sam Borrick e Julie Stein e la regia di Daniele Falleri.
L'11 settembre si ride con Dario Cassini in ''Il mondo e' donna, porco mondo'', uno spettacolo dello stesso Cassini e di Marco Terenzi. Sabato 12 settembre grande kermesse dal titolo ''Viva il teatro'' a cura di Marco Mattolini e dedicata al grande Tullio Kezich.
Una maratona di spettacolo con attori e maestranze sul palco che racconteranno le loro esperienze in teatro: tra i vari artisti che interverranno ci sono Luigi De Filippo, Pamela Villoresi, Mario Scaccia e molti altri ancora.
fonte:adnkronos

21 ago 2009

Lista nera dei cento siti più infestati dai virus

Una vera e propria mappa del web infetto,quella realizzata dalla Symantec. I cybernauti sono avvisati: digitare quegli indirizzi nel browser espone a rischi. Il 40% dei siti nella classifica degli appestati digitali ospita più di 20mila potenziali minacce d'infezione informatica
Avviso ai naviganti: è arrivata la lista nera dei 100 siti web più infestati da virus. A pubblicarla on line è stata Symantec, una software house americana specializzata in antivirus. Gli indirizzi messi all'indice ospitano una media di 18mila potenziali infezioni informatiche, ma 40 sui 100 in classifica, ne contengono oltre 20mila. Il rischio che si corre, spiega la società Usa, va dal 'crash' del computer al più pericoloso furto d'informazioni personali. Un problema importante, visto che sempre più spesso utilizziamo il web per le nostre attività quotidiane. Da qui l'idea d'individuare il peggio del peggio del web.
Il 48% dei siti messi alla gogna offre i cosiddetti 'contenuti per adulti'. Ma non bisogna lasciarsi ingannare dalle apparenze della cattiva fama di cui gode il web a luci rosse. Gli altri, magari insospettabili, sono altrettanto pericolosi. Attenzione, quindi, anche quando cerchiamo un servizio di catering o di assistenza legale o maggiori informazioni sulla caccia al cervo o sullo skate acrobatico. Spesso anche l'acquisto on line di materiale elettronico può, talvolta, nascondere delle insidie. I tre quarti degli incriminati, poi, è già noto da più di sei mesi. Segno di un'imperdonabile incuria nei confronti degli utenti o, peggio, di una vera e propria complicità di fatto con la cyber-criminalità
La minaccia è sempre in agguato, basta arrivare al sito, senza scaricare o fare nulla di particolare. Nella maggiorparte dei casi, si tratta di malware, software progettati per danneggiare il computer, ma a preoccupare sono i rischi per la sicurezza dei dati personali, che possono far finire nelle mani dei cyber-criminali il nostro numero di conto corrente o di carta di credito. ''Questa lista evidenzia ciò che le nostre ricerche ci dicono da tempo: c'è una crescita esponenziale delle minaccie on line - dichiara Rowan Trollope, vicepresidente di Symantec - che si evolvono sempre più verso il cyber-crimine con il tentativo di sottrarre denaro, identità e beni. Nel 2008 molte nuove infezioni si sono verificate durante la navigazione del web''.
La mappa dei siti più infetti è risultato del lavoro del servizio di valutazione della sicurezza dei siti internet 'Norton Safe Web' che ha esplorato per oltre un mese, a partire da luglio, milioni di siti web effettuandone un'analisi della sicurezza in tempo reale, e del contributo volontario della comunità degli utenti dei prodotti della sofware-house.
fonte:Ign

28 lug 2009

Riforma europea sul vino


Da agosto entra in vigore la riforma europea dell’Ocm (Organizzazione comunitaria di mercato) “settore vitivinicolo”. La UE ha stanziato, per l’Italia, nel quinquennio 2009-2014, un miliardo e ottocento milioni di euro, per una serie di misure che includono: la riconversione dei vigneti, la promozione del vino italiano e vari investimenti nel settore.
La novità eclatante è quella della cessazione dei contributi a fondo perduto ai produttori per la distillazione da uve. La notizia ha il suo peso economico negativo soprattutto per i produttori siciliani.
La seconda novità riguarda la norma “sull’estirpazione volontaria” dei vigneti, che in Italia coinvolgerà 200mila ettari, con una buona percentuale in Sicilia. Disposizione da attuare in cinque anni, con un sistema flessibile e con limitazioni a discrezione dello Stato membro per particolari aree.
La riforma, tra l’altro, prende in esame la revisione regolamentare delle classificazioni DOC (denominazione di origine controllata) e IGT (indicazione geografica territoriale), le quali saranno accomunate dalla stessa base normativa, mentre la registrazione sia delle DO che delle IG passerà per competenza a livello comunitario.
Infine, è previsto un massiccio stanziamento per azioni, iniziative ed eventi, finalizzati a promuovere i vini italiani sui mercati esteri.
S.G. redazione

24 lug 2009

L’arte protagonista in Sicilia al Museo di Arte Contemporanea di Palermo


Il Museo d’arte contemporanea della Sicilia è protagonista della mostra ‘Passaggi in Sicilia. La collezione di Riso e oltre’, in programma fino al 4 ottobre. L’esposizione mette in vetrina a Palermo sessanta opere di artisti italiani e internazionali legati all’isola e alla sua storia dal secondo dopoguerra ai nostri giorni: quaranta fanno parte della collezione di Riso, Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia, e venti sono opere in prestito.
La collezione Riso comprende circa quaranta opere di riferimento dell’avanguardia e della nuova generazione di artisti siciliani: Carla Accardi, Alessandro Bazan, Pietro Consagra, Francesco De Grandi, Andrea Di Marco, Fulvio Di Piazza, Emilio Isgrò, Laboratorio Saccardi, Domenico Mangano, Salvo, Antonio Sanfilippo, Francesco Simeti, Croce Taravella; ed opere realizzate da artisti internazionali quali Giovanni Anselmo, Christian Boltanski, Jannis Kounellis, Richard Long, Paola Pivi, Luca Vitone e altri, che si sono espressi nell’isola con iniziative di rilievo internazionale. In mostra inoltre le opere commissionate e realizzate in occasione degli eventi programmati dal Museo, durante il suo primo anno di attività, canecapovolto, Loredana Longo, Giuliana Lo Porto, Giulia Piscitelli e Lili Reynaud-Dewar.
Per tracciare le linee delle più interessanti tendenze artistiche internazionali, che hanno caratterizzato la recente storia espositiva siciliana, sono in mostra anche venti opere in prestito che rappresentano, secondo i curatori, un possibile sviluppo della collezione del museo: Marina Abramovic, Rosa Barba, Vanessa Beecroft, John Bock, Maurizio Cattelan, Tony Cragg, Martin Creed, Tacita Dean, Luciano Fabro, Stefania Galegati, Fausto Melotti, Aleksandra Mir, Luigi Ontani, Mimmo Paladino, Anri Sala, Tomas Saraceno, Thomas Struth, e Cy Twombly.
In modo complementare e in collegamento ideale con la mostra precedente, ‘Sicilia 1968-2008. Lo Spirito del tempo’, qui si vuole presentare, insieme alla collezione del Museo, alcune opere di collezionisti siciliani, protagonisti del sistema dell’arte contemporanea internazionale, Gianfranco Benedetti e Valentina Moncada di Paternò, che hanno lasciato l’isola da tempo, ma che continuano a seguire da vicino lo sviluppo recente del Museo. Valentina Moncada di Paternò ha prestato un’opera storica di Tony Cragg, Aeroplane (1979), e Gianfranco Benedetti Balcone (1988) di Luciano Fabro e Scultura A (I Pendoli) di Fausto Melotti, del 1968. Infine, la mostra presenta due opere della Collezione Gruppo Unicredit che ha sostenuto la realizzazione dell’iniziativa.
La mostra, allestita in due sedi vicine tra loro, Palazzo Riso e la Cavallerizza di Palazzo Sambuca (sede della Fondazione Sambuca), traccia un percorso nel centro storico di Palermo collegando due esempi di valorizzazione del patrimonio storico artistico attraverso l’arte contemporanea. In occasione dell’inaugurazione, sarà possibile visitare gratuitamente la mostra da venerdì a domenica.
Il catalogo è edito da Skira con testi di Valentina Bruschi, Mario Codognato, Martin Creed, Paolo Falcone e Ida Parlavecchio. La mostra è realizzata anche con il sostegno di UniCredit Group, Planeta e Angala Hotels.

fonte: adnkronos

17 lug 2009

FUGA DAL SUD


Il divario tra Nord e Sud non accenna a colmarsi e il Mezzogiorno resta il regno della disoccupazione e dello scoraggiamento, terra di emigrazione, dove la crisi economica ha colpito più duramente che altrove. E' la situazione che emerge dal Rapporto Svimez sull'economia del Mezzogiorno, nel quale si parla senza mezzi termini di ''recessione''. Tanto che sono ben 700 mila coloro che negli ultimi dieci anni hanno scelto la via dell'emigrazione. Un quadro da cambiare al più presto, come ha sottolineato il Capo dello Stato Giorgio Napolitano nel suo messaggio al presidente dell'Associazione per lo Sviluppo dell'Industria nel Mezzogiorno, Nino Novacco. ''Deve crescere nelle istituzioni, così come nella società, la coscienza che il divario tra Nord e Sud deve essere corretto'', ha scritto infatti il Presidente della Repubblica.
Il Rapporto sottolinea la gravità degli effetti della crisi economica al Sud: calo del pil del 3,8% nel settore industriale mentre le produzioni manifatturiere scendono oltre il 6%. Nel 2008 il pil al sud ha registrato un calo dell'1,1%, con una minima percentuale di differenza rispetto al centro nord (-1%). Sempre secondo dati della Svimez, in poco più di dieci anni, tra il 1997 e il 2008, circa 700 mila persone hanno abbandonato il Mezzogiorno, mentre 95 mila persone in più nel 2008 entrano nella categoria dei disoccupati e scoraggiati.
Va ancora peggio se si va indietro nel tempo: ''dal 2004 al 2008 i disoccupati impliciti e gli scoraggiati sono aumentati di 424 mila unità''. ''Considerando anche questa componente, il tasso di disoccupazione effettivo del sud salirebbe a oltre il 22% - si legge nel Rapporto- Nel 2008 i disoccupati sono aumentati più al centro-nord (+15,3%) che al sud (+9,8%). Il tasso di occupazione nel Meridione è sceso al 46,1%: gli occupati sono cresciuti al centro-nord di 217 mila unità, mentre sono scesi di 34 mila nel Mezzogiorno. Tra i giovani dai 15 ai 24 anni la disoccupazione è arrivata al 14,5% al centro nord e al 33,6% al sud, dove sono cresciuti anche i disoccupati di lunga durata (sono il 6,4% del totale, erano il 5,9% nel 2007). All'Italia spetta il non invidiabile primato del tasso di disoccupazione giovanile più alto in Europa, di cui è responsabile soprattutto il Mezzogiorno. Nel 2008 solo il 17% dei giovani meridionali tra i 15 e i 24 anni lavorava contro il 30% del centro-nord.
Dal 2007 al 2008, poi, il tasso di crescita annua dei prestiti alle imprese è crollato al sud dal 14,9% al 7,9% contro un calo più contenuto a livello nazionale che va dal 12,4% al 10,2%. E tra il 1990 e il 2001 il numero di banche presenti al sud si è ridotto del 46% contro il 20% del centro-nord. Il numero di banche meridionali indipendenti è crollato da cento del 1990 a 16 del 2004 e negli stessi anni le banche di credito cooperativo si sono più che dimezzate passando da 213 a 111.
Molto negativi anche i dati sull'emigrazione: tra il 1997 e il 2008 circa 700mila persone hanno abbandonato il Mezzogiorno. Nel solo 2008 sono oltre 122mila i residenti delle regioni meridionali partiti verso il Centro-Nord a fronte di un rientro di circa 60 mila persone. Secondo Svimez, ''il Paese è spaccato in due sul fronte migratorio: a un Centro-Nord che attira e smista flussi al suo interno, corrisponde un Sud che espelle giovani e manodopera senza rimpiazzarla con pensionati, stranieri o individui provenienti da altre regioni''. Oltre l'87% delle partenze ha origine in tre regioni: Campania (-25 mila), Puglia (-12,2 mila), Sicilia (-11,6 mila).
L'emigrazione sembra inoltre interessare maggiormente la fascia teoricamente più dinamica del Sud, visto che in crescita sono le partenze dei laureati 'eccellenti': nel 2004 partiva il 25% dei laureati meridionali con il massimo dei voti; tre anni più tardi la percentuale è balzata a quasi il 38%. Inoltre, sempre secondo il Rapporto Svimez, i laureati meridionali che si spostano al Centro-Nord vanno incontro a contratti meno stabili rispetto a chi rimane, ma ottengono stipendi più alti. Un altro fenomeno di rilievo è quello dei pendolari ''di lungo raggio'', che vivono al Sud e lavorano al Centro-Nord o all'estero, rientrando a casa nel weekend o un paio di volte al mese. Nel 2008, dice il Rapporto, sono stati 173mila gli occupati residenti nel Mezzogiorno ma con un posto di lavoro altrove, 23mila in più del 2007 (+15,3%). Si tratta di giovani con un livello di studio medio-alto: l'80% ha meno di 45 anni, quasi il 50% svolge professioni di livello elevato e il 24% è laureato. Le regioni che attraggono maggiormente i pendolari sono la Lombardia, l'Emilia Romagna e il Lazio.
Il Capo dello Stato, nel suo messaggio, esorta a operare per cambiare questo stato di cose, anche facendo tesoro dei dati contenuti nel Rapporto Svimez. ''I rapporti della Svimez sull'economia del Mezzogiorno -scrive Napolitano- offrono, ogni anno, un quadro accurato di informazioni e valutazioni che fornisce la base per una analisi critica degli andamenti recenti, aperta ad una riflessione sulle prospettive dell'economia meridionale nei suoi rapporti con l'economia nazionale ed internazionale. Nell'attuale situazione di crisi economica e finanziaria, che spinge a dare priorità agli interventi che possono mitigarne gli effetti sulle famiglie e sulle imprese, il lavoro della SVIMEZ ci aiuta anche a comprendere la necessita' di una analisi non limitata all'immediato''.
''La crisi economica - prosegue - rafforza il convincimento che una prospettiva di stabile ripresa del processo di sviluppo debba essere fondata sul superamento degli squilibri territoriali, necessario per utilizzare pienamente tutte le potenzialita' del nostro Paese. Il fatto che le politiche di riequilibrio territoriale messe in atto in passato abbiano conseguito risultati insufficienti rende certamente indispensabile un forte impegno di efficienza e di innovazione da parte delle istituzioni meridionali; ma questo impegno non sarebbe sufficiente senza il supporto di una strategia di politica economica nazionale mirata al superamento dei divari in termini di dotazione di infrastrutture, di investimento in capitale umano, di rendimento delle amministrazioni pubbliche e di qualita' dei servizi pubblici''.
''In un contesto nel quale la crisi economica rende piu' difficile il bilanciamento tra i diversi obbiettivi, cresce l'incertezza sulle risorse disponibili, e insieme con essa, l'incertezza del quadro di riferimento delle politiche per il Mezzogiorno. Occorre reagire accrescendo la consapevolezza, nelle Istituzioni ed in tutta la societa' italiana, del carattere prioritario e della portata strategica dell'obiettivo del superamento dei divari tra Nord e Sud. Il lavoro della Svimez - conclude Napolitano - offre un contributo importante allo sviluppo di un confronto nazionale, aperto ed approfondito, su questi temi; confronto che la stessa Svimez ed altre istituzioni culturali meridionalistiche ritengono, fondatamente, indispensabile''.
Adnkronos

13 lug 2009

Barack Obama


"E' oltre tre decenni che parliamo di inquinamento, tre decenni che dipendiamo sempre più dal petrolio.
Altri paesi hanno già affrontato la sfida del riscaldamento globale attraverso un'analisi critica della propria produttività.
La nazione che guida la creazione di un'economia pulita basata sulle energie pulite è la nazione che guiderà l'economia globale. Vorrei che questa sia l'America.
La legge sull'energia davanti al Congresso creerà una serie di incentivi per fare finalmente da propulsore alla trasformazione verso un'economia delle rinnovabili, basata su fonti d'energia a basse emissioni - eolico, solare, geotermico, tutte le nuove energie pulite.
...Si tratta prima di tutto di creare milioni di nuovi posti di lavoro. Non dobbiamo sbagliarci. La legge sull'energia rinnovabile è una legge per il lavoro. Lo possiamo constatare, è una realtà.
Gli investimenti sull'energia pulita equivalgono a un piano di salvataggio. In California, già 3.000 persone sono impegnate nella costruzione di una nuova centrale solare, che creerà altre migliaia di posti di lavoro. In Michigan, ci aspettiamo che gli investimenti in turbine eoliche e in tecnologia eolica creino centinaia di posti di lavoro. Altri 400 in Florida per soli tre nuovi progetti solari.
Potremmo continuare, ma il punto è questo. Questa legge farà dell'energia pulita l'unico genere di energia praticabile, quello su cui fondare un'economia libera dalla dipendenza del petrolio e dalle bolle speculative.
Daremo alle comunità, ai coltivatori, l'opportunità di generare nuovi profitti, e nel conmtempo di esser parte della soluzione al cambiamento climatico. Il costo iniziale delle misure per la transizione verso le tecnologie pulite sarà, per ogni famiglia americana, come quello di un francobollo.
Spingo ogni membro del Congresso a unirsi a supporto di questa legislazione. So che sarà un testa a testa, a causa della disinformazione che si è fatta su questi temi.
Rimarco l'importanza di questo passaggio: non c'è alcuna contraddizione tra investimenti nelle tecnologie pulite e crescita economica. Il mio appello va anche alla gente americana: non dobbiamo avere paura del futuro, non dobbiamo rimanere imprigionati nel passato.
Da quarant'anni parliamo di questi problemi. Ora è finalmente il tempo di agire.
Nessuno dubita che la dipendenza dal petrolio straniero mina la nostra sicurezza interna, e nessuno dubita che le emissioni di CO2 stiano mettendo il mondo a rischio. Sta già succedendo. E non c'è nemmeno alcun dubbio sul numero di posti di lavoro e sulla ricchezza che nasceranno nel 21esimo secolo da tecnologie ed energie pulite. L'unico dubbio è: quale Paese creerà questi posti di lavoro e queste industrie? Per me, la risposta è: devono essere gli Stati Uniti d'America.
Spero che la gente condivida questa volontà con i membri del Congresso. E' una grande opportunità per unire gli interessi del nostro Paese, dei lavoratori, dei nostri figli e delle generazioni future".
Barack Obama - White House

9 lug 2009

AL VIA BIENNALE DELL'UMORISMO NELL'ARTE

Al via, a partire da sabato prossimo a Tolentino, la 25a Biennale Internazionale dell'Umorismo nell'Arte. Per questa edizione sono 1.195 le opere giunte da tutto il mondo e inviate da quasi 549 artisti in rappresentanza di 55 paesi. E' toccato a Giorgio Forattini, presidente della giuria della Biennale, selezionare gli 80 artisti che esporranno nella collettiva di Palazzo Sangallo, coadiuvato anche da Riccardo Mannelli, storico disegnatore di "Repubblica" a cui e' stata affidata la locandina di questa 25a edizione.
Il tema scelto per la manifestazione di quest'anno dal direttore artistico Maurizio Costanzo ci riporta all'infanzia "I bambini ci guardano (...e ridono di noi)". ''L'arte del disegno umoristico - osserva Maurizio Costanzo sul tema di questa edizione - e' gioco allo stato puro. In un saggio di B. Bettelheim sull'importanza del gioco nei bambini e' citato questo passo di Freud: "L'occupazione preferita e piu' intensa del bambino e' il gioco. Forse si puo' dire che il bambino impegnato nel gioco si comporta come un poeta: in quanto si costruisce un proprio mondo o, meglio, da' a suo piacere un nuovo assetto alle cose del suo mondo". Nata nel 1961 come "Biennale della Caricatura" per iniziativa del medico e caricaturista tolentinate Luigi Mari, la rassegna in questo mezzo secolo ha visto la partecipazione di esponenti autorevoli della cultura e dell'arte: da Fellini a Folon, Mino Maccari, Nino Za, Cesare Zavattini, Mordillo, Forattini, Altan, Remo Brindisi, Federico Zeri fino a Patch Adams solo per citarne alcuni.
fonte:Adnkronos

6 lug 2009

Internet dice no al ddl Alfano. I blogger incrociano le braccia per la prima volta


Roma, 6 lug. (Adnkronos/Ign) - Sciopero il 14 luglio in concomitanza con quello dei giornalisti: "E' una protesta della Rete contro un provvedimento che avrà l'effetto di disincentivare l'uso dei blog". Aderirà Antonio Di Pietro: "Contro il bavaglio all'informazione promosso dalla legge criminale del ministro Alfano". E attacca: "Hanno mandato a 'spigolare' il presidente della Repubblica". Altolà di Franceschini: ''Intollerabile che Di Pietro coinvolga Napolitano''
Per la prima volta nella storia, internet sarà teatro di uno sciopero. I blogger italiani lo hanno proclamato per il 14 luglio, giorno durante il quale nessun blog verrà aggiornato se non con il logo dell'iniziativa. "E' una protesta della Rete contro un provvedimento che avrà l'effetto di disincentivare l' uso dei blog", affermano il giornalista Alessandro Gilioli e il professore Guido Scorza, promotori dell'iniziativa, in una nota.
Dal suo blog Antonio Di Pietro, leader dell'Italia dei valori, ha fatto sapere che anche lui aderirà "allo sciopero dei blogger contro il bavaglio alle intercettazioni e all'informazione, promosso dalla legge criminale del ministro Alfano, e contro la norma del 'diritto di rettifica entro 48 ore' per tutti i siti, norma ribattezzata dalla Rete 'ammazza Internet'".
"Mi domando - si chiede quindi Di Pietro - quali furibondi attacchi si sarebbero scatenati da ogni parte se il sottoscritto avesse snobbato, cosi come ha fatto il governo, l'invito del capo dello Stato a rivedere una legge porcata. Il capo dello Stato ha chiesto al ministro della Giustizia, Alfano, di rivedere il disegno di legge sulle intercettazioni prima che approdi al Senato. Alfano ha fatto subito sapere che si', il ddl e' modificabile, ma che 'l'esecutivo va dritto per la sua strada, aprendo solo a qualche ritocco', vale a dire che vorrebbero fare solo modifiche di facciata". "In sostanza -aggiunge- hanno mandato a 'spigolare' il presidente della Repubblica che, pur di evitare 'strappi istituzionali', ha preferito convocare l'esecutivo prima di rifiutare la firma di una legge fatta su misura per delinquere in liberta'. Signor Presidente, lei sta usando una piuma d'oca per difendere la Costituzione dall'assalto di un manipolo piuttosto numeroso di golpisti. Oramai non e' piu' possibile evitare lo scontro con un governo che ha agito esclusivamente nell'interesse di pochi, spesso di una sola persona, a colpi di fiducia, di cene carbonare, di vili attacchi verbali, negando la realta', la crisi del Paese, insultando la dignita' dei cittadini ed usando la menzogna come strumento sistematico di propaganda".
Il 14 luglio è il giorno scelto anche dai giornalisti per la protesta contro il ddl Alfano, lo stesso preso di mira dai blogger. Così come si legge sul sito della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, "la giornata di astensione dell’informazione, alla quale i giornalisti sono costretti dopo un anno di iniziative civili, di confronto e di dibattito e denuncia per la libertà dell’informazione, senza censure e intimidazioni, è lo strumento con il quale si vuole marcare una volta di più l'indignazione più ferma di fronte alle previsioni del ddl Alfano un bavaglio ai giornalisti e la sanzione (un danno economico) per gli editori al fine di impedire di dar conto delle notizie sulle indagini giudiziarie negli organi d’informazione; la pesante limitazione del diritto dei cittadini a sapere o essere informati su fatti importanti per la loro vita".

26 giu 2009

L'addio al re del pop, ucciso da un infarto


LOS ANGELES - È morto al­la vigilia del tour mondiale già tutto esaurito che avreb­be dovuto segnare il suo grande ritorno al mondo del­lo spettacolo, dopo anni di scandali giudiziari, problemi di salute e una vita personale molto sfortunata. Michael Jackson, il cantante, cantauto­re, ballerino, compositore, musicista, arrangiatore e pro­duttore discografico statuni­tense si è spento ieri a Los An­geles a causa di un arresto cardiaco. Tra un mese avreb­be compiuto 51 anni. La noti­zia, rimbalzata da Tmz (l’in­formatissimo sito di gossip della Cnn) a Twitter, subito andata in tilt come non era successo neppure durante la crisi iraniana, è stata confer­mata via via da tutti i media ufficiali. Grazie a Internet l’America ha seguito pratica­mente in diretta gli ultimi at­timi di vita di uno dei cantan­ti più leggendari e controver­si della storia musicale di tut­ti i tempi.

Jackson era stato ricovera­to d’urgenza all’ospedale Ucla Medical Center di Los Angeles alle 12,21 ora locale (le 21,21 in Italia) a causa di un arresto cardiaco mentre si trovava nella sua casa di Holmby Hills, sulle colline di Los Angeles. Il fratello Ransy ha detto che è crollato all’im­provviso. I paramedici accor­si al suo capezzale hanno ten­tato di soccorrerlo, effettuan­do le procedure per la riani­mazione cardio-polmonare. Ma ogni tentativo per salvar­lo è risultato vano. «Quando l’ambulanza è giunta in ospedale il cuore di Michael Jackson aveva già smesso di battere», ha spiega­to uno dei soccorritori alle tv. Salvarlo, a quel punto, era un’impresa quasi impossibi­le.

«Dopo cinque minuti di ar­resto cardiaco i danni alla cor­teccia cerebrale diventano ir­reversibili», afferma Marco Pappagallo, neurologo e di­rettore della Pain Clinic del Mount Sinai Hospital di New York. «Se fosse sopravvissu­to, sarebbe rimasto in coma vegetativo». L’annuncio della sua mor­te ha prodotto un’eco profon­da in un Paese dove Jackson è sotto i riflettori dall’età di cinque anni. Anche le televi­sioni hanno interrotto la pro­grammazione regolare per trasmettere lunghi tributi sul­la sua vita confezionati a tem­po di record. «Per gli Stati Uniti è una notizia molto tri­ste, che lascia tutti scioccati» ha detto lo storico condutto­re della Cnn, Wolf Blitzer.

fonte: corriere.it

24 giu 2009

Teheran, nuovi scontri. I blog: ''Sangue in piazza''

Teheran, 24 giu. (Adnkronos/Aki) - Sono in corso in piazza Baharestan a Teheran, nei pressi della sede del Parlamento iraniano, scontri tra i manifestanti riformisti e la polizia. Lo riferisce l'emittente satellitare al-Arabiya, secondo la quale ci sarebbero alcuni feriti. Mentre il sito del quotidiano britannico 'Guardian', che cita fonti non confermate, parla di una ragazza colpita da un colpo d'arma da fuoco. La piazza, come testimoniano su vari social network molti cittadini di Teheran, sarebbe piena di sangue e la polizia avrebbe eseguiti numerosi arresti. Alcuni testimoni oculari parlano su Twitter di un manifestante ucciso dalla polizia. Si tratterebbe di una ragazza di 19 anni colpita al collo da un proiettile. Secondo altri blogger le vittime sarebbero tre. Un video postato pochi minuti fa mostra il corpo di un uomo riverso sull'asfalto, ricoperto di sangue e apparentemente esanime. Tutto intorno, una gran folla in fuga tra auto incendiate.
Sul web si descrive una situazione spaventosa, con cariche della polizia, uso di lacrimogeni, elicotteri che sorvolano la zona. Alcuni testimoni parlano di una vera e propria "trappola per topi" in cui i manifestanti riformisti sarebbero caduti. Anche fonti citate dal sito dell'emittente amerciana 'Cbs' parlano dell'uso di lacrimogeni da parte delle polizia per disperdere i manifestanti. Mentre la linea telefonica sarebbe interrotta.
Per domani era prevista a manifestazione in memoria della giovane Neda e delle altre vittime degli scontri di questi giorni a Teheran che Mir-Hossein Mousavi e Mehdi Karroubi, i due candidati alla presidenza della Repubblica Islamica che hanno denunciato brogli alle recenti elezioni, hanno cancellato perché, spiegano, le autorità non hanno autorizzato a svolgere la manifestazione in nessuna piazza di Teheran.

17 giu 2009

"Nuova vita di un piccolo grande amore"

Doveva essere al Vigorelli, sarà all'Arena Civica, in occasione del suo bicententario: il luogo ai fan importa poco, l'importante è sentire e vedere lui, il Divo Claudio. Ma che Claudio Baglioni dia il via, questa sera, all'estate musicale milanese all'Arena in un assoluto, e scontato, sold out è particolare suggestivo. Soprattutto, è una dichiarazione d'amore di Milano al cantautore romano. Il Gran Concerto, uno dei tanti capitoli del progetto QPGA (Questo Piccolo Grande Amore: film, romanzo, live, album) arriva in città, dopo l'esordio trionfale di Roma. E Baglioni, un po' si sente a casa.L'Arena Civica è uno dei cuori storici di Milano, che la città sta valorizzando sempre più: la scelta di ospitare il suo Gran Concerto qui, per l'apertura estiva dell'impianto, è simbolica. Milano la ama: come vive questo rapporto?«Le dichiarazioni d'amore emozionano e confondono. Quella di Milano non fa eccezione. Di lei amo l'energia e il fatto che non si arrende. Non a caso, il romanzo QPGA parte da Piazza Fontana. Simbolo della capacità di trasformare una tragedia nell'energia necessaria a costruire una grande capitale europea. Chi riesce in un'impresa del genere, merita il rispetto di tutti». A Palazzo Marino a maggio scorso lei accennò a un contratto discografico con Ricordi quando aveva solo sedici anni: decadde senza sviluppi. Perché Ricordi perse una simile occasione?«Ero ancora minorenne: firmò mio padre. Un'opzione su 4 canzoni. Tra cui Annabel Lee, ispirata ad Edgar Allan Poe. Attesi 6 lunghi mesi. Niente. 5 dopo, quando Questo piccolo grande amore diventò un successo, arrivò una lettera. Manifestava un... certo interesse. “Adesso ricordi?”, pensai... Ma eravamo fuori tempo massimo».Il Gran Concerto ha esordito a Roma: com'è stata la reazione del pubblico?«Straordinaria. Non mi aspettavo una risposta così appassionata, la gente è rimasta inchiodata alla sedia. Alla fine l'emozione è esplosa incontenibile. Un'onda d'urto che ha fatto tremare il palco e che risuona ancora dentro me e i miei collaboratori».Il progetto QPGA da mesi ha invaso l'Italia: il suo romanzo, il film di Riccardo Donna uscito nelle sale a febbraio scorso, ora questo tour. Non teme che questa "overdose" possa intimorire i più giovani, che vivono la musica in un modo immediato, più che riflessivo? «No, non penso possa accadere. Gran Concerto è per tutti, come la metafora del sogno e quella del primo grande amore, che non dura tutta la vita, ma la cambia per sempre. Una storia-simbolo che può raggiungere tutti». C'è grande curiosità intorno alla "messa in scena" del suo Gran Concerto. L'esecuzione musicale avrà comunque il predominio sulle immagini e le altre modalità di espressione?«Con me ci saranno cinque musicisti reali ed un'intera orchestra virtuale, la Roma Sinfonietta, proiettata su un mega-schermo di 250 mq. Il primato resta alla musica, le immagini sono “colonna visiva”, una sorta di scenografia animata. Né introduzioni, né dialoghi, lasciamo parlare la musica. Lo spettacolo è in due parti: il racconto in musica di QPGA, quasi due ore di show, senza interruzioni. E Gli altri amori, un gran finale, con alcune tra le canzoni d'amore di maggior successo del mio repertorio».
fonte:ilgionale.it

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