19 gen 2012

Sciopero in Sicilia: allarme scorte alimentari e benzina



Quarto giorno di protesta degli autotrasportatori in Sicilia, messa ormai in ginocchio dallo sciopero dei 'padronicni' che da lunedì hanno bloccato l'isola.
Ormai molti distributori di benzina sono chiusi perché sono terminate le scorte di carburante, mentre nei supermercati scarseggiano le scorte alimentari, come acqua e latte. Autotrasportatori, ma anche agricoltori e pescatori presidiano strade, porti e tangenziali, rallentano la circolazione per distribuire volantini e impediscono i rifornimenti a grandi magazzini, industrie, distributori di benzina. Ai pescatori di alcune marinerie, come Catania e Santa Flavia, ieri si sono aggiunti gruppi di artigiani e commercianti mentre gli studenti hanno organizzato manifestazioni di solidarietà domani. In questo contesto arriva la denuncia degli industriali. "Noi abbiamo evidenze che in molte manifestazioni nei blocchi che stanno creando tante difficoltà in Sicilia erano presenti esponenti riconducibili a Cosa Nostra", ha detto ai microfoni di 'Start' il presidente di Confindustria Sicilia, Ivan Lo Bello. Per Lo Bello, comunque, "questo non significa che la mafia sia dietro le manifestazioni, ma siamo preoccupati che un disagio reale della gente dell'Isola sia cavalcato da personaggi senza credibilità e dal dubbio passato, da infiltrazioni della criminalità organizzata e da altri fenomeni che finiranno solo per aumentare un ribellismo generico che non risolverà alcun problema". Per Antonino Richichi, leader degli autotrasportatori (Aias), "l'unica cosa che può salvarci è un miracolo. Lombardo deve darci delle risposte, deve sbattere i pugni sul tavolo a Roma e fare valere le ragioni della Sicilia. Confidiamo nel buonsenso della politica". Riguardo alle accuse del rischio di infiltrazioni mafiose nell'organizzazione, Richichi ha replicato: "Non ci sentiamo mafiosi, siamo offesi da queste accuse, che respingiamo al mittente perché non abbiamo scheletri nell'armadio".
"Siamo scesi in piazza per necessità, per la legittima difesa delle nostre famiglie e delle nostre imprese. Noi non siamo né di destra né di sinistra, due termini che per noi indicano solo la segnaletica stradale", ha detto Franco Calderone, imprenditore agricolo, del Movimento dei Forconi.
Fonte: adnkronos

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