11 apr 2009

Maxxi apre le sue porte

Con ben 27 mila metri quadrati, di cui 10.000 di superficie espositiva, sarà consegnato all'inizio del prossimo anno il Museo nazionale delle arti del XXI secolo. Intanto, si è inaugura con la mostra di Alberto Garutti la prima sala completata.
Il Maxxi, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo, progettato dall'architetto Zaha Hadid sta per essere consegnato alla città di Roma.
A fine luglio i lavori, durati ben sei anni, si concluderanno. Seguiranno i lavori di allestimento per poi inaugurarlo a gennaio del prossimo anno "con una grande mostra che integri i due musei, quello di arte e l'altro di architettura", spiega il direttore del Museo, Anna Mattirolo.
Intanto, si è inaugura la prima sala completata del Museo con la mostra di Alberto Garutti, una installazione site-specific ideata specificatamente per il Maxxi, "seguendo quella che è la politica del museo - aggiunge il direttore - sempre più indirizzata verso le committenze specifiche, attraverso accordi con artisti invitati a venire a lavorare direttamente nella sede del Museo".
L'opera di Garutti è la prima ad abitare lo spazio del Museo, il primo museo pubblico nazionale, costruito nel quartiere Flaminio di Roma, dedicato alla creatività contemporanea. Pensato come vero e proprio campus delle arti e della cultura diventerà non soltanto uno scrigno per l'arte ma un luogo urbano fruibile da tutti, un ponte fra il Foro Italico e l'Auditorium di Renzo Piano. Un'area di ben 27 mila metri quadrati, di cui 10.000 di superficie espositiva ed un costo totale di 150 milioni di euro, è composto da due musei, uno dedicato all'arte e l'altro all'architettura, ai quali si aggiungono auditorium, biblioteca e mediateca, bookshop e caffetteria, spazi per esposizioni temporanee e spazi all'aperto, laboratori, luoghi per lo studio e un ristorante. Ma ciò che rende unico questo museo è la sua progettualità interna: le strutture volano, si intersecano e sovrappongono. Le scale sono staccate dalle pareti, come sospese. L'intero stabile è formato da due piani interni più uno interrato non aperto al pubblico che funge da magazzino delle opere d'arte del museo, e grandissimo montacarichi il più grande in Europa, che consente alle opere il trasferimento nei vari ambienti. Il piano più alto, a diciotto metri di altezza, è chiuso da una immensa vetrata che consente di affacciarsi su una piazza antistante sempre aperta al quartiere. Scale, passerelle, enormi saloni sembrano spingere il visitatore verso percorsi stabiliti. Non solo, l'edificio è aperto alla luce naturale. Proprio come nel progetto dell'architetto Zaha Hadid, la luce entra dall'esterno guidata da pale posizionate sul soffitto che permettono l'illuminazione costante delle aree espositive. Vere e proprie gallerie dove saranno inserite le opere degli artisti contemporanei e la collezione permanente del Maxxi formata da oltre 300 opere, tra cui quelle di Boetti, Clemente, Kapoor, Kentridge, Merz, Penone, Pintaldi, Richter, Warhol. A questi si aggiungono per il Maxxi architettura, gli archivi dei disegni di Carlo Scarpa, Aldo Rossi, Pierluigi Nervi ed altri, oltre ai progetti di autori contemporanei come Toyo Ito, Italo Rota e Giancarlo De Carlo e alle collezioni di fotografia dei progetti atlante italiano e cantiere d'autore. Intanto, i lavori riguardano anche la prima palazzina del Maxxi, dedicata finora alle attività sperimentali, diventerà la sede di una biblioteca specifica con 8.000 volumi sulla contemporaneità, sede di iniziative musicali ci sarà anche uno spazio per una caffetteria ed un ristorante.
fonte: Adnkronos

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