23 nov 2008

EUROPEANA

Si annuncia come il primo archivio digitale online della Comunità Europea: due milioni di oggetti digitali – film, fotografie, opere d’ arte, suoni, mappe e carte antiche, manoscritti, libri e giornali – provenienti da musei, biblioteche, archivi e collezioni audiovisive d’Europa. Un crocevia di contenuti culturali differenti, un “luogo d’incontro” per le molteplici facce dell’identità europea: si tratta di Europeana, un progetto ambizioso iniziato nel luglio 2007 su iniziativa di una vasta partnership di biblioteche e archivi digitali europei, e finanziato dalla Commissione europea, che ha visto la luce il 20 novembre.Europeana accoglie e rilancia la sfida della digitalizzazione, ovvero di una delle frontiere più avanzate della conservazione e della valorizzazione dei patrimoni culturali. I contenuti che circoleranno sul portale sono risorse digitali già disponibili nei musei, nelle biblioteche e nelle collezioni europee: il prototipo che sarà presto online ambisce a rappresentare tutta l’Europa a partire da una mole consistente di risorse, destinata a essere ampliata e arricchita nel corso del tempo.Un’interfaccia multilingue – per ora francese, inglese e tedesco – si accompagna a un’architettura complessiva piuttosto sofisticata, che attraverso un unico portale conduce alla “ scoperta” di oggetti, quadri, fotografie, libri, schede di archivio, suoni che sono stati digitalizzati dai diversi istituti europei che si occupano del patrimonio. La Commissione europea, che da sempre sostiene e incoraggia la creazione della Biblioteca Digitale europea, sostiene con forza Europeana: Horst Foster, membro della Direzione per la Società dell’Informazione ha recentemente commentato: «Europeana è un progetto ambizioso per dimensioni e per scopo. Realizza le connessioni tra l’intero sistema di programmi di digitalizzazione del patrimonio culturale e promette di svolgere un servizio ad alte prestazioni. Permetterà ai cittadini di esplorare il modo in cui le idee si sono diffuse e incrociate attraverso i diversi paesi, come si sono sviluppate alcune tendenze politiche o sociali, come i movimenti artistici hanno influenzato l’intero continente».A questo proposito, è interessante osservare che i temi scelti da Europeana per orientare la selezione da parte dei fornitori di contenuti denotano una scelta originale, poco descrittiva e fortemente trasversale, che propone anche un modo diverso di accostarsi al patrimonio: il tema “Le città” include archeologia ed architettura, migrazioni e diaspore, utopie e città dell’immaginazione; sotto “Vita sociale” sono inclusi i grandi temi dei legami familiari, delle comunità e dei rituali, dei movimenti, del divertimento e del consumo di massa; “Musica” invita a esplorare da diversi punti di vista il mondo dei suoni (danza, performance, strumenti, registrazioni…); “Crimini e sistema penale” indaga i temi della sicurezza, del sistema penitenziario, delle scienze forensi e dell’investigazione, ma allarga lo sguardo alla guerra e alle atrocità come crimini contro l’umanità; infine “Viaggi e turismo” oltre alle destinazioni classiche o ai grandi pellegrinaggi comprende aspetti come l’arte della fotografia di viaggio, i grandi racconti epici, il turismo sostenibile. Gli strumenti messi a disposizione da Europeana permetteranno agli utenti di fare delle comparazioni tra risorse correlate provenienti da paesi diversi, per esempio manufatti, immagini, scritti relativi all’Impero Romano, o al Rinascimento. La parola d’ordine è dunque “connessione”: tra paesi diversi, tra diversi tipi di patrimonio culturale. Tutti i paesi del Vecchio Continente sono chiamati a fornire metadati per contribuire al grande progetto di Europeana, e per dare una visibilità – e una accessibilità – finora impensabili alla grande varietà di materiali digitali esistenti, che spesso non vengono neanche trovati con facilità dai motori di ricerca locali.Dopo il lancio del prototipo, il compito finale del progetto è quello di proporre un modello che assicuri la sostenibilità economica del sito, e di segnalare possibili soluzioni per arrivare a una piena interoperabilità del patrimonio culturale europeo: l’intento è quello di arrivare – nel 2010 – a superare i sei milioni di contenuti digitali accessibili attraverso Europeana.
Fonte:MIBAC


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