29 dic 2008

Ricerca Sole 24Ore

Da oltre 15 anni, il dossier realizzato dal Sole-24 Ore misura la vivibilità delle 103 province italiane e delle regioni, il tutto attraverso una serie di dati statistici elaborati in 36 classifiche. Dal reddito alla ricerca del lavoro, dalla presenza delle infrastrutture alla sanità, dalla microcriminalità ai reati, alle opportunità per il tempo libero, ecco il ritratto dell'Italia del Sole 24ore. Nel 2008 al primo posto troviamo Aosta mentre le grandi città, Milano e Roma in primis, sono entrambe in arretramento. Grande risalita per la città di Piacenza, che guadagna 21 punti rispetto al 2007.
Tra le prime 40 posizioni non ci sono città del Sud, con l’esclusione di Oristano. È L'Aquila, al 55 posto, che interrompe l’elenco continuo di capoluoghi del Nord dove si vive bene, tenendo presenti i fattori della ricerca. Nelle ultime posizioni: Napoli (97), Reggio Calabria (92), Brindisi (89) e quattro città siciliane alla fine della classifica: Trapani (100), Agrigento (101), Palermo (102) e Caltanissetta (103). Nonostante la bellezza delle sue terre, l’antica cultura e la mitezza del clima, spetta alla Sicilia il titolo di regione dove si vive peggio in Italia. Tanto che delle sue nove provincie, solo Enna, Agrigento e Catania hanno una differenza positiva di punti rispetto alla classifica dello scorso anno, con rispettivamente +8, +2 e +4. Dal 2007, Messina, Ragusa, Siracusa, Trapani, Palermo e Caltanissetta sono peggiorate e scivolate più in basso.
Con 611.1 punti rispetto ai 6 gruppi di valutazione, è la Valle d’Aosta la prima regione d’Italia per vivibilità, mantenendo così un primato per il Nord. Prima nella valutazione del tenore di vita, della popolazione e del tempo libero, la regione al confine con la Francia e la Svizzera si piazza seconda per affari e lavoro, ottava per ordine pubblico e quattordicesima per servizi e ambiente. Segue, con 598.9 punti, il Trentino Alto Adige, poi il Friuli Venezia Giulia e l’Emilia Romagna. A metà classifica si piazza la Liguria, seguita da Umbria, Sardegna, Molise e Abruzzo. Solo quindicesimo il Lazio, ultima regione di centro-sud, mentre la coda spetta di nuovo alle regioni del sud: Basilicata, Calabria, Campania e Puglia. Ultima la Sicilia, con un punteggio di 406.3, sedicesima per tenore di vita, diciannovesima per affari e lavoro e tempo libero, diciottesima per servizi e ambiente e popolazione e dodicesima per ordine pubblico. 36 i parametri utilizzati dal quotidiano economico per la sua ricerca, pubblicata lunedì 29 dicembre: tenore di vita, affari e lavoro, servizi e ambiente, ordine pubblico, popolazione e tempo libero. Al loro interno, altrettante voci per valutare attentamente il maggior numero di dettagli.
Per quanto riguarda la situazione economica, si tengono conto dei risparmi allo sportello, dell'assegno per chi è a riposo, dell'inflazione, della ricchezza prodotta, dell’abitazione e dei consumi della famiglia. Nella sezione dedicata all’indagine sugli affari e lavoro, i parametri analizzati riguardano le imprese chiuse, lo spirito d'iniziativa, una panoramica su chi apre e chi si ritira, eventuali protesti, fino all’analisi dei giovani che hanno un lavoro e quanti, invece, sono alla ricerca di un posto. Si valutano principalmente la presenza delle infrastrutture, la sicurezza delle strade, il clima, la velocità della giustizia, la scuola e la pagella ecologica per la sezione servizi e ambiente. Nella macro-area che riguarda l’ordine pubblico, ci sono inseriti i furti d'auto, il numero degli appartamenti svaligiati, i giovani "fuorilegge", l’allarme rapine, la microcriminalità e l’andamento della variazione dei delitti totali (il primato appartiene alla città di Crotone, seguita da Nuoro e Oristano). Per comprendere come si sta modificando la popolazione, le aree analizzate riguardano la densità demografica, il numero degli immigrati – che risultano vivere in maggioranza al Nord –, quanti sono i giovani (25-30 anni) laureati (maggior numero a Trieste), i bambini nati (primato di Mantova), i trasferimenti di popolazione e il rapporto tra giovani (15-29 anni) rispetto agli over 65. Ultimo parametro studiato riguarda invece l’area del tempo libero, che comprende le sottoaree degli acquisti di libri (prima Firenze), della presenza di bar e ristoranti per abitanti (Imperia), del numero dei concerti (Piacenza), dell’indice di sportività (di nuovo Firenze), delle organizzazioni di volontariato (Gorizia) e del numero di spettacoli cinematografici (Forlì). Così risulta che, ad esempio, il più alto numero di depositi bancari per abitante si trova a Trieste, e il più basso a Vibo Valentia, che le città che producono più ricchezza in Italia – con il pil pro capite per abitante – sono Milano, Bologna, Bolzano, Aosta e Modena; che al nord si spende di più per l’abitazione, per i mobili e gli elettrodomestici. Ma che è la Toscana, con Grosseto e Prato, la regione nella quale è più alto il numero di imprese registrate per abitanti. Che il primato della ricerca del lavoro spetta di nuovo al Nord, con Reggio Emilia, Belluno e Piacenza, dove in percentuale risulta il più alto numero di giovani con un lavoro.
La situazione climatica, che volenti o nolenti influenza le nostre giornate, è migliore nel Sud, in Liguria e in Toscana, mentre la città con la maggiore l’escursione termica è Mantova. Dove è maggiore il numero di cause esaurite sulle nuove e sulle pendenti? Trieste, seguita da Torino e Bolzano.
fonte:fondazioneitaliani.it

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