29 mag 2011

Il destino di Montalbano è già scritto. A custodirlo un libro consegnato a Sellerio

Il velo di mistero continua ad avvolgere il Commissario Montalbano. Le ipotesi della sua morte vengono smentite tenacemente dalla casa editrice, la Sellerio, che parlando con l'Adnkronos annuncia l'uscita di un altro libro di Camilleri 'Il gioco degli specchi', nelle librerie la prossima settimana, sottolineando che Montalbano ''è vivo e vegeto''. Eppure imperversa, e desta grande curiosità, l'ipotesi che lo scrittore avrebbe già consegnato il penultimo e l'ultimo libro che parlerebbe della fine del commissario più conosciuto e amato d'Italia. Libri che, addirittura, sembra che siano stati messi in cassaforte. La Sellerio liquida la faccenda con un ''non lo so''. Eppure nel libro 'Caffè Vigata' scritto da Lorenzo Rosso, portavoce del sindaco di Porto Empedocle, la Vigata letteraria, Camilleri dice chiaramente che in lui è nato il desiderio di porre fine a questa ripetitività consona a tutti gli scrittore seriali. ''Ho 80 anni passati - confida Camilleri a Rosso che lo racconta all'Adnkronos - e a questa età è sempre meglio mettere da parte tutto quanto''. Rivelando allo scrittore che lo intervistava: ''Ho mandato al mio editore il libro da pubblicare quando io non ci sarò più''. Parlava dell'ultimo romanzo dove il commissario Montalbano ''scompare nel nulla - spiega Lorenzo Rosso - annullato dal suo alter ego''. ''Se Camilleri ha pensato veramente di 'uccidere', o comunque eliminare Montalbano lo trovo assolutamente comprensibile - commenta con l'Adnkronos la scrittrice Catena Fiorello - anzi è normale avere il desiderio di distruggere qualcosa di mostruoso che tu stesso hai creato. Camilleri ha scritto moltissime cose e abbinarlo sempre e solo a Montalbano diventa riduttivo. Tutto ciò che viene portato all'esasperazione diventa impossibile e ti viene la voglia di uccidere''.''Se la notizia fosse vera - aggiunge la scrittrice - se uno come lui ha il coraggio di fare una cosa del genere, significa che è sempre più avanti degli altri. E' un grande Camilleri! Diverso da chi invece torna sempre sull'unica cosa che ha fatto. Io adoro Camilleri e uno dei motivi è proprio per questa sua riservatezza, perché non è un presenzialista, non appare mai solo per il gusto di farlo''. Dello stesso parere è lo scrittore Pietrangelo Buttafuoco: Il romanziere - spiega all'Adnkronos - come tutti gli artisti ha il dominio assoluto sulla sua fantasia. Io non so se riuscirei ad uccidere il mio personaggio di successo. Ma forse se fossi Camilleri anche io lo farei''. Ma come si potrà fare a meno delle storie del commissario più amato d'Italia, entrato nelle case di tutte le famiglie italiane? ''Tutto ciò che muore - afferma Buttafuoco - nella letteratura resta''.

fonte: Adnkronos

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