29 ott 2008

«Il '68 un sogno che potrebbe rinascere»


Vattimo: «Credevo che il mio ateneo fosse una schifezza fino a quando non ho visto ciò che propone la Gelmini»
«È un vero peccato che il '68 non sia continuato, è stato un grande sogno che adesso abbiamo la possibilità di riprendere». Mentre si prepara a tenere una lectio magistralis in Piazza Vittorio, aderendo così all'iniziativa delle lezioni universitarie all'aperto che sono diventate un po' il simbolo della protesta contro la riforma Gelmini, il filosofo torinese Gianni Vattimo ci tiene a dire la sua sulle manifestazioni che in questi giorni agitano il mondo della scuola dell'università. «Credevo che la mia università fosse una schifezza - ha ironizzato Vattimo prima del suo intervento - finchè non ho visto quella che si profila».
«PROVVEDIMENTO CHE FA SPAVENTO» - In particolare il filosofo torinese, docente fino a qualche settimana fa dell'ateneo Subalpino, critica il taglio dei fondi alla ricerca e «la speranza folle di salvare l'università mettendola al servizio delle forze produttive». «Preso nel suo complesso - ha osservato - il provvedimento fa spavento solo a pensarci. Dicono che diciamo solo dei no, ma come si fa a proporre delle modifiche in meglio di qualcosa così terrificante?». Per Vattimo «c'è un atteggiamento nei confronti della scuola e dell'università spaventoso perchè puramente economico». Vattimo auspica quindi che il decreto sia ritirato o modificato e invita gli studenti a non mollare aggiungendo: «Io fondamentalmente vorrei lottare perché questo governo se ne andasse e comunque ritengo che valga veramente la pena di lottare per la scuola che è la base di un vero sviluppo sociale. Il '68 - ha concluso - è un vero peccato che non sia continuato, ora c'è la possibilità che riprenda».
Fonte: corriere.it

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