8 ott 2008

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ANDREA CAMILLERI

Ritratto dello scrittore


Questo volume costituisce insieme un saggio e un’introduzione generale all’opera di Andrea Camilleri e vuole risultare immediatamente accessibile al pubblico sia dei lettori accaniti del grande scrittore siciliano sia di quelli che ancora non si sono cimentati con le sue opere. Questi ultimi dovrebbero sentirsi stimolati ad avvicinarsi finalmente all’universo camilleriano, mentre i primi, generalmente espertissimi, dovrebbero sentirsi piacevolmente coinvolti in una sorta di gioco spassoso ed erudito a chi ne sa una in più sul Maestro. L’autore muove da un’ipotesi interpretativa di fondo che vede in Un filo di fumo, romanzo storico pubblicato nel 1980, cioè una quindicina di anni prima dell’esplosione del “caso Camilleri” in Italia, una sorta di matrice stilistica e narrativa per le opere successive. La vicenda della prima edizione di Un filo di fumo rappresentò per Camilleri quell’inizio di un riconoscimento editoriale a livello nazionale necessario a fortificare in lui la fiducia nelle proprie capacità di narratore. Un esame del “Glossario” posto in coda al romanzo, che Camilleri compilò di malavoglia (ma alla fine divertendosi) su invito dell’editore Livio Garzanti, permette di valutare appieno il fatto che Un filo di fumo contiene effettivamente in embrione tutta l’arte di Camilleri, poi dispiegata e disseminata negli anni in quasi tutte le opere successive. Illustrata nel dettaglio la propria ipotesi interpretativa, l’autore passa ad esaminare alcuni casi esemplari di quella particolare trama di divertiti e divertenti giochi intertestuali che costituisce una delle cifre della produzione camilleriana. Si osserverà allora come Vigàta sia pirandellianamente “una, nessuna e centomila”; si scoprirà un Camilleri che dialoga e interagisce narrativamente con autori come Aulo Gellio, Manzoni, Conrad, Conan Doyle, Faulkner, Calvino, Sciascia, Borges e molti altri; e si vedrà addirittura il commissario Montalbano una volta telefonare all’autore per rifiutare di essere coinvolto in un’indagine non adatta alla sua natura e un’altra trovare ispirazione per la soluzione di un caso dopo aver letto un romanzo storico dello stesso Camilleri. Chiude il volume una dettagliata analisi, effettuata attraverso il riferimento a due testi-chiave come La bolla di componenda e Voi non sapete, del particolare approccio di Camilleri alla trattazione del tema della mafia in Sicilia e dei suoi rapporti culturali e cognitivi con la mentalità cattolica.
Marco Trainito è nato a Gela il 25 aprile 1969. Dopo la laurea in Filosofia nel 1994 (tesi su Nietzsche), ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca in Filosofia e Storia delle Idee nel 1998 (tesi su Wittgenstein e Popper). Insegna Filosofia e scienze sociali al Liceo Socio-psico-pedagogico “Dante Alighieri” di Gela ed è tutor di Linguistica generale, Filosofia teoretica e Filosofia del linguaggio nel corso di laurea in Scienze della comunicazione dell’Università di Catania, decentramento didattico di Gela. Ha pubblicato i seguenti saggi su Popper e Wittgenstein: "Popper e il Wittgenstein antropologo. Un'ipotesi di confronto", Dainotto Editore, 2000; "I bambini, la televisione e la scuola nel pensiero di Karl Popper", Dainotto Editore, 2002; "Il "Big Typescript" di Wittgenstein", in «Cenere», n. 2, Venezia, 2002. Si occupa anche di letteratura e ha pubblicato saggi su Umberto Eco ("La manutenzione del sogno. Note su “La misteriosa fiamma della regina Loana” di Umberto Eco", in «Altroverso. Quaderni di segni contemporanei», n. 5, Campobasso, settembre 2004) e Stefano D’Arrigo ("Il mare immane del male. Saggio su “Horcynus Orca” di Stefano D’Arrigo", Cerro Edizioni, 2004). Scrive per giornali e riviste on line con recensioni e interventi d’opinione.

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